Chi ha ricevuto il Bonus Covid, ossia l’agevolazione economica dell’ultimo biennio, può trovarsi davanti ad una richiesta di restituzione del denaro: ecco cosa sta succedendo.
Per imprese e liberi professionisti è stato messo a disposizione il bonus Covid, con l’obiettivo di aiutare chi ha subito un calo a causa della pandemia.
Attualmente, però, una paura sta invadendo coloro che hanno usufruito di quest’agevolazione economica: ricevere la lettera di riscossione.
Già il 31 marzo 2022 è terminato lo Stato di Emergenza. L’Agenzia delle Entrate potrebbe dunque procedere con la richiesta di restituzione del denaro nei confronti di chi ritiene sia stato un “beneficiario non corretto”.
A tal proposito, è stata realizzata una piattaforma digitale tramite la quale tutte le imprese che hanno beneficiato del Bonus, dovranno inviare un’autodichiarazione tra il 27 aprile e il 30 giugno 2022.
E’ tutto comparabile online tramite il sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate. Nel documento va riportato l’importo del fatturato, il quale non dovrà superare il tetto limite stabilito nel Temporary Framework. L’amministrazione eseguirà un controllo e ci saranno degli accertamenti su quanto dichiarato dall’impresa.
Qualora i dati non risultassero in linea con la normativa di legge, l’Agenzia delle Entrate procederà con una lettera di riscossione per richiedere indietro l’intera cifra.
Vediamo chi sono le persone e le imprese che dovranno provvedere a compilare l’autodichiarazione, chi invece ne è escuso e cosa fare in caso di esito negativo.
Lettere di riscossione del Bonus Covid: l’Agenzia delle Entrate ha dato il via
Chiunque abbia aderito al regime “ombrello” è tenuto a compilare l’autodichiarazione. Ne viene escluso solamente chi l’abbia compilata nello stesso istante in cui ha inviato la richiesta d’aiuto.
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Il documento può essere inviato sia dal contribuente stesso, sia da qualcuno che viene delegato ed incaricato a trasmetterlo.
La risposta si otterrà entro cinque giorni da quando l’autodichiarazione viene presa in carico dal sistema dell’Agenzia delle Entrate.
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Nel caso in cui l’esito risulti negativo, si dovrà procedere con il leggere il motivo dello scarto e provvedere nuovamente ad un invio dei dati veritieri.