1 maggio, in aumento i morti sul lavoro: i dati Inail

1 maggio Festa dei Lavoratori ma i numeri sono spaventosi. Rispetto a un anno fa ci sono più infortuni e decessi

1 maggio
Foto Ansa

Oggi è la festa di tutti i lavoratori ma le condizioni non sono delle migliori nel nostro paese, nonostante la Costituzione proclama che la nostra Repubblica è fondata sul lavoro.

Sono milioni le persone che un impiego non ce l’hanno oppure è precario e senza alcuna certezza per il futuro o peggio ancora è a nero, senza diritti ma solo doveri verso il datore.

Ma al peggio non c’è mai limite perché c’è anche chi perde la vita sul lavoro. Secondo i dati dell’Inal, l’Istituto Nazionale per l’Asscurazione contro gli inforntunio sul Lavoro, le denunce di infortunio presentate tra gennaio e marzo 2022 sono state 194.106: un dato allarmante che fotografa un aumento del 50,9% rispetto allo stesso periodo del 2021.

L’Inal specifica anche che si tratta di dati provvisori. Nel primo trimestre le denunce di incidenti che purtroppo hanno portato alla morte della persona coinvolta, nei primi tre mesi sono state 189, dunque un +2,2% a paragone sempre con l’anno scorso. In aumento anche le patologie di origine professionale denunciate: sono state 14.517, +6,9%.

1 maggio, il lavoro che non c’è o è pericoloso: più infortuni per le donne

1 maggio
Luana D’Orazio, la lavoratrice che lo scorso anno perse la vita a lavoro (foto social)

Il lavoro dell’Inal si concentra solo sui primi tre mesi dell’anno e confrontando i dati con gli stessi di gennaio, febbraio e marzo 2021. Nello stesso arco di tempo una nota negativa riguarda anche le donne con incidenti mortali denunciati che sono passati da 14 a 24. Calano quelli maschili, passati da 171 a 165.

Va però sottolineato che sono in aumento le denunce, da 158 a 163. Quest’ultimo elemento è importante perché dalla enorme mole di informazioni restano fuori molti infortuni, anche piccoli, ch avvengono sui luoghi di lavoro nero. Calano le denunce dei cittadini comunitari (da 9 a 8), mentre resta immutato il numero degli extracomunitari (18 in entrambi gli anni).

Per quanto riguarda l’analisi delle classi di età, sono maggiori i decessi per chi ha meno di 40 anni. Nello stesso periodo del 2021 i casi segnalati sono stati 34, quest’anno 49. Tra i 45 e 49 anni si passa da 22 a 24 casi. Tra chi ha 40 e 44 anni, 17 casi nei trimestre 2021 e 16 nel 2022.

Come riposta l’Ansa, ieri sono state dure le parole della signora Emma Marrazzo, madre di Luana D’Orazio, giovane di 22 anni che il 3 maggio 2021 ha perso la vita in un incidente a Montemurlo in provicia di Prato nella ditta dove lavorava. Mamma di un bambino di 6 anni, la giovane lavoratrice fu risucchiata nell’ingranaggio dell’orditoio a cui era addetta.

Non c’è nulla da festeggiare, ha detto Marrazzo, perché si tratta di una vera e propria guerra. Se proprio i lavoratori vogliono farlo, ha continuato, spera che sia una festa differenze, scendendo in piazza per chiedere la sicurezza.

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