Importanti novità in arrivo per i percettori del Reddito di Cittadinanza e dell’Assegno Unico Universale. Ecco a cosa prestare massima attenzione nelle prossime settimane
Dal 1 gennaio 2022 sono entrate in vigore due importanti riforme del welfare state italiano. Due misure che, nell’arco dei primi sei mesi dell’anno in corso, propagheranno i propri effetti su milioni di cittadini.
Parliamo della riforma degli scaglioni IRPEF, scesi dai cinque in corso fino al 31 dicembre 2021 agli attuali quattro e del varo dell’Assegno Unico Universale, in sigla AUU.
Ma mentre la prima riforma, come ampiamente previsto, ha avuto generalmente un impatto positivo sui redditi medio bassi, sulla seconda ci sono una serie di ombre che, probabilmente, andranno corrette con il tempo a livello legislativo.
Partiamo intanto dal capire di cosa si tratta. L’Assegno Unico Universale è una misura che sostituisce, in tutto e per tutto, il vecchio ANF, l’assegno per il nucleo familiare. Una misura che, al tempo stesso, ingloba altri sette micro strumenti di deduzione fiscale.
Ne hanno diritto tutti i nuclei familiari con figli a carico inferiori ai 21 anni di età. Le cifre variano in base al dato dell’ultimo ISEE, l’L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente rilasciato dall’INPS.
Ed è sempre l’INPS che versa in prima persona, e mensilmente, l’assegno che cosi non entra più in busta paga ma va direttamente sul conto corrente.
Questa due misure, unite al Reddito di Cittadinanza, misura varata dal primo governo guidato da Giuseppe Conte con il Decreto Legge 4 del 28 gennaio 2019, puntano a redistribuire reddito, a ridurre il gap tra fasce di reddito e, non ultimo, ad assorbire i danni generati dalla crisi economica.
Ma come detto nell’ambito dell’Assegno Unico Universale ci sono delle piccole ombre da eliminare. Della prima, quella relativa ai conguagli per chi ha presentato l’ISEE in ritardo ne abbiamo parlato. La seconda la affrontiamo adesso.
Riguarda il caso dei cittadini percettori di AUU in combinata con il Reddito di Cittadinanza. E’ necessario fare molta attenzione al momento della scadenza delle diciotto mensilità nelle quali si percepisce il RDC. Nel periodo che intercorre tra la mensilità numero 18 e il nuovo Redditto non si riceve nemmeno l’Assegno Unico. Assegno che, ricordiamo, viene versato solo ai percettori del reddito in corso d’opera.
Esiste però un modo per ovviare a questo “buco”. E’ sufficiente fare la domanda di Assegno Unico Universale diretto senza legarlo al percepimento del Reddito di Cittadinanza.