Conti correnti e imposta di bollo dovuta: andiamo a vedere nel dettaglio
L’imposta di bollo sul conto corrente è una tassa fissa, in vigore dal 2012, che viene applicata a tutti i conti correnti, conti correnti postali e ai libretti di risparmio con una giacenza media superiore ai 5mila euro. Nel caso in cui invece la giacenza media dovesse essere pari o inferiore a tale cifra, l’imposta di bollo non è dovuta. Per il calcolo relativo alla giacenza media è necessario sommare i saldi giornalieri del proprio conto corrente e dividerli per il numero di giorni di rendicontazione e ponderare poi il risultato per la quota di detenzione.
I conti correnti di ognuno di noi vengono tassati ogni anno dallo stato attraverso il pagamento dell’imposta di bollo. Tale imposta dovuta è relativa all’emissione dell’estratto conto o del rendiconto annuale. L’imposta è pari a 34,20 euro annuali e viene pagata sulla base della periodicità con cui si riceve l’estratto conto. Viene da sé che se una persona possiede più conti correnti soggetti ad imposta di bollo, l’addebito verrà conteggiato su ogni singolo rapporto. Sono invece 100 gli euro da corrispondere per l’imposta di bollo dovuta dai soggetti diversi dalle persone fisiche come le società o le associazioni. Nel caso di assenza di rendicontazione periodica l’imposta è applicata al 31 dicembre.
Conti correnti e relativa imposta di bollo dovuta: come funziona?
L’Agenzia delle Entrate con le circolari n. 48 del 21 dicembre 2012 e n. 15 del 10 maggio 2013, ha comunicato i chiarimenti relativi all’applicazione della tassa. Infatti secondo la normativa l’estratto conto o il rendiconto vengono sempre considerati inviati almeno una volta l’anno anche quando non vi è alcun obbligo previsto di invio o di redazione. Nel caso in cui sia prevista una rendicontazione periodica nel corso dell’anno l’imposta di bollo allora verrà rapportata al periodo rendicontato.
Va sottolineato che alcune banche offrono ai loro clienti di farsi carico dell’imposta statale differenziandosi sul mercato e creando uno specifico prodotto o determinati periodi di promozione.
Nel caso in cui il valore medio della giacenza sia negativo l’imposta di bollo non è dovuta. Esentati dall’imposta i titolari di conti correnti base, cosi come previsto dall’art. 12 (comma 6) del decreto Salva Italia. Il prodotto di risparmio in questione non richiede infatti le stesse spese di un classico conto corrente ordinario ed è destinato ai titolari di ISEE inferiore agli 8mila euro. Stesso discorso di esenzione per i titolari di pensioni che non superano gli 8mila euro annui.