Bonus condizionatori, il comico genovese parla delle decisioni prese dall’esecutivo di Mario Draghi: cos’ha detto in trasmissione
I Bonus sono un argomento di attualità importantissimo che riguarda tantissime persone. Non tocca più solo chi ha un Isee basso e chi ha difficoltà ad arrivare a fine mese. Se l’economica in generale resta un argomento ostico, il tema delle agevolazioni è l’argomento finanziario che più di tutti si avvicina all’economia reale.
Stiamo parlando di un argomento così diffuso che anche la satira lo tratta al pari della politica, lo utilizza per provare a strappare un sorriso lasciando al centro sempre i politici.
È quando successo a Fratelli di Crozza, il programma in onda su La7 di Maurizio Crozza. Il comico genovese ha ripreso le parole pronunciate qualche settimana fa dal capo del governo Mario Draghi sui condizionatori d’aria, che già avevano scatenato l’ironia del web.
In sintesi, rispondendo ad alcune domande dei giornalisti sulla questione della guerra e in particolare sul caso dell’approviggionamento dalla Russia, il presidente del consiglio aveva chiesto se gli italiani avrebbero preferito la pace al climatizzatore.
Croca ha stigmatizzato che proprio il governo guidato dall’attuale premier tra i tanti Bonus che ha creato c’è quello del condizionatore per acquistarlo o sostiuirlo. “Ma come ragiona Draghi? Allora vedi che vuole guerra?“, ha detto ironicamente il comico. La battuta prosegue dicendo che è come se il medico dicesse al paziente che non può bere e subito dopo di brindare alla diagnosi.
Bonus condizionatori e Green pass: cosa cambia dal 1 maggio
Nel proseguo dello show Crozza ricorda delle importanti informazioni che regolarizzano proprio la questione energetica. Oltre – appunto – a parlare del bonus (detrazione dal 50% al 65%), dal 1 maggio negli uffici pubblici la temperatura non sarà inferiore ai 25 gradi negli uffici pubblici ma non è escluso che alcune regole possano riguardare anche i privati.
Sempre dal 1 maggio ci saranno nuove regole. Non servità più il Green pass nei luoghi dove fino al 30 aprile è obbligatorio nella sua versione “base” come bar e ristoranti al chiuso, aerei, treni, traghetti e pullman intraregionali ma anche le palestre e le piscine al chiuso, alle cerimonie, per i congressi, al cinema e al teatro. Il certificato è ancora obbligatorio per le visite nelle Rsa mentre per le mascherine il governo ha prorogato l’uso suo mezzi pubblici.