Truffa a Roberto Cazzaniga, svolta nelle indagini: ci sono dei sequestri

Roberto Cazzaniga, al pallavolista per anni hanno sottratto soldi: la GdF di Monza han portato al blocco di un grande patrimonio

truffa Roberto Cazzaniga
Roberto Cazzaniga (foto Facebook)

Mesi fa si era diventato di pubblico dominio il caso di Roberto Cazzaniga, il giocatore di pallavolo truffato per quindici anni da una presunta fidanzata. Del caso si era occuapato la nota trasmissione di Italia 1 Le Iene.

Solo all’ora l’atleta si era deciso a denunciare e adesso c’è stata una svolta nelle indagini. La Guardia di Finanza di Monza ha sequestrato soldi e altri beni per un totale di 75 mila euro, con l’ordinanza del Gip Maurizio Querqui, alle due donne coinvolte nel fatto, una residente a Vimercate, in Briaza, e un’altra a Cagliari. Per entrambe l’ipotesi di reato è truffa.

Si tratta di un sequestro preventivo di beni di una minima, parte dei 600 mila euro che sarebbero stati sottratti all’uomo nel corso degli anni attraverso diversi stratagemmi. Ai danni delle due, infatti, c’è anche l’ipotesi che la truffa sia aggravata e continuata.

Truffa a Roberto Cazzaniga, la vicenda

Milanese classe 1979, Roberto Cazzaniga ha alle spalle una lunga carriera da pallavolista professionista tra Superlega, Nazionale, A1 e A2. Ha raccontato che il raggiro ha avuto inizio nel 2008 quando online ha conosciuto una presunta modella brasiliana, tale Maya.

Le foto che lui vedeva erano quelle della modella Alessandra Ambrosio. I due mai si erano incontrati e a fare da ‘mediazione’ c’era un’amica in comune, Manuela Passero.

La finta fidanzata diceva di vivere a Cagliari e che aveva continuamente bisogno di soldi per seri problemi di salute. Cazzaniga, con l’intento di aiutarla, inviava il denaro richiesta ma a una terza amica, Valeria Satta.

L’atleta si è convinto a denunciare dopo molto tempo grazie alle persone che gli sono stati più vicino, la famiglia e i compagni di squadra.

La Guardia di Finanza è riuscita a ricostruire i fatti e ad aprire ufficialmente l’indagine: 19 mila nel 2020, 7 mila euro versati nel 2021, considerando solo gli ultimi anni. Dopo un lungo rapporto telefonico la Satta era diventata la sua ‘fidanzata’.

Aveva poi spiegato di soffrire di gravi e frequente (e soprattutto inventate) patologie e che allo stesso momento versava in gravi situazioni economiche tanto da non poter permettersi neanche i beni di prima necessità.

Gestione cookie