Birra e vino con il glifosato: quali sono le marche

Birra e vino con il glifosato, un erbicida ritenuto molto pericoloso e vietato anche in alcuni stati al mondo

Birra vino glifosato
Pixabay

Una ricerca ha evidenziato che in alcune birre e in alunci vini (tra le bevande più consumate al mondo), potrebbe esserci glifosato. Spieghiamo innanzitutto cos’è e di cosa stiamo parlando. Si tratta di un erbicida che potenzialmente è cancerogeno secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

A scoprire che in alcuni di questi alcolici possa esserci la sostanza ritenuta pericolosa è la PIRG (Public Interest Research), una società americana senza scopo di lucro, che ha condotto uno studio sui più grandi e famisi marchi di birra e vino.

Il glifosato, scoperta negli anni ’50 da ricercatori svizzeri, si può trovare in molti luoghi e prodotti, più di quanti si possa immaginare, e fino al 2015 non era ritenuta pericolosa. Proprio in quell’anno si era pronunciato l’Oms. Diversi studi scientifici realizzati in tutto il mondo hanno messo nero su bianco la pericolosità del glifosato anche se l’uomo lo assorbe a basse dosi.

Birra e vino con il glifosato, cosa fa l’Europa

Glisofato
Bottiglia di Glisofato (foto Facebook)

In California, e non in tutti gli Stati Uniti, l’uso del gliosofato è stato messo al bando. Le diverse marche di bevande prese ad esame sono quindici di birra e cinque di vino. In tutto dunque venti e di queste in diciannove sono stati trovate tracce di glifosato.

Ma quali sono i marchi di birra? Secondo lettoquotidiano.it che cita il post di Pirg, c’è la Budweiser, Corona Extra, Heineken, Stella Artois e Stella Artois. Per quanto riguarda i vini ecco il Sutter Home Merlot, prodotto proprio in California, Cabernet Sauvignon e Inkarri Malbec, un vino biologico.

Il glifosato è vietato in Italia e in Francia. In vari paesi sono tanti gli agricoltori che nel corso degli anni si sono ammalati e hann puntato il dito contro Roundup, il marchio di un erbicida basato sul glifosato, prodotto prima da Monsanto (condannata nel 2017 in California a risarcire i familiari di un giardiniere) e acquisito poi da da Bayer.

Per quanto in altri paesi, in Europa ancora non non è stata presa una decisione definitiva ma si sta valutando di fare come in Italia e Francia. A Bruxelles ci sono pareri discordanti sull’eventuale pericolosità.

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