Sconti al supermercato, annuncia il messaggio. Bisona stare molto attenti quando riceviamo una comunicazione del genere
I metodi ormai sono ben conosciuti ma bisogna stare sempre attenti perché purtroppo sono ancora tante le persone che cadono. In questo mese la nota catena di supermercati Conad ha compiuto sessant’anni e qualcuno ha ben pensato di sfruttare l’evento per organizzare una raggiro.
Su Whatsapp, ma anche con gli Sms, è in circolazione un messaggio nel quale si dice che vengono praticati grandi sconti.
Nel testo c’è un link sul quale si invita a cliccare. Da lì si viene indirizzati vero un questionario facendo credere di aver ricevuto un premio. Ma per entrare in possesso del buono sconto bisogna pagare una piccola somma ed è qui che scatta la truffa. Per pagar ovviamente bisogna inserire i dati della propria carta di credito.
Ricordiamo che non bisogna mai farlo, che solo quanto siamo sicuri della provenienza della richiesta dobbiamo compiere l’operazione di pagamento e se abbiamo anche un solo dubbio, è meglio chiedere informazioni a persone fidate.
Inserendo i dati, infatti, si sta consegnando la carta a sconosciuti truffatori e nel giro di poco tempo il conto può essere prosciugato. Le vittime preferite sono le persone che non hanno dimestichezze con gli smartphone. Il consiglio è quindi di “controllare” il telefono dei propri cari se si pensa che possano cadere in una trappola del genere.
Sconti al supermercato ma non solo: come agiscono i truffatori
Al di là che si trattino di clienti Conad o meno (anche la catena è vittima perché viene sfruttato il suo nome) è sempre bene ricordare di tanto in tanto ai genitori anziani che comunque usano un’app con Whatsapp per mantenere i contatti con amici e parenti, che mai bisogna far operazioni di pagamento.
Non solo finti sconti e promozioni, i truffatori usano i nomi dei più grandi enti per tentare di svuotare i conti correnti delle persone. Inps, Poste Italiane, i soggetti con i quali tutti abbiamo a che fare, giovani, adulti e anziani.
Si usano i loro nomi con messaggi che sembrano proprio inviati da loro (ricordiamo che Poste comunica solo ed esclusivamente per via posta, non utilizza mai email, messaggi Whatsapp ed Sms) dove si chiede sempre di cliccare su un link e fornire i propri dati personali.