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Fisco e Tasse

Bonus sicurezza, di cosa si tratta e come richiederlo: quello che c’è da sapere

Pubblicato da
Marco Sparta

Bonus sicurezza, di cosa si tratta e come ottenerlo: tutto quello che c’è da sapere per usufruire dell’agevolazione.

(Pixel-Shot – Adobe Stock)

Il Bonus sicurezza si inserisce nella folta schiera di misure agevolative predisposte dal Governo. Si tratta di un incentivo pensato per coprire le spese di acquisto e di installazione di sistemi di protezione nelle abitazioni.

Ma esattamente cos’è che si può acquistare volendo usufruire di questo bonus? Quando e come presentare domanda? Soprattutto, possono avanzarla tutti o bisogna possedere alcuni requisiti?

Bonus sicurezza, come richiederlo e quali requisiti bisogna possedere

(Michael Gaida – Pixabay)

Il Bonus sicurezza è rivolto sia ai liberi professionisti che ai lavoratori dipendenti. A poter avanzare richiesta tutti coloro i quali detengono un immobile, a qualsiasi titolo – che si tratti di proprietari, affittuari, comodatari-.

La prima cosa da fare è risultare in regola con la corresponsione dell’IMU. Non è necessario, invece, presentare l’ISEE. Di contro sarà indispensabile dimostrare di aver sostenuto delle spese per l’acquisto di dispositivi di sicurezza.

A stabilire i limiti di rimborso e le sue modalità la Legge di Bilancio dove è stato previsto che i soggetti che hanno deciso di usufruirne potranno recuperare fino al 50% di quanto speso. Non si tratta di un rimborso, ma del riconoscimento di un credito d’imposta che potrà essere portato in detrazione. Il limite massimo di spesa è stato fissato in 96mila euro, con conseguente tetto massimo di detrazione pari a 48mila euro,

Ma cosa è effettivamente acquistabile? Si parla di porte blindate, cancelli, grate per serramenti, vetri camera, circuiti di videosorveglianza, antifurti. Ricompresi nelle spese agevolabili anche la manodopera per il montaggio, le asseverazioni tecniche e le spese per i progetti.

Come per altri crediti, anche questo potrà essere potrà essere detratto con 10 rate annuali di pari valore, avanzando il rimborso in sede di dichiarazione.

Saranno riconosciuti, ovviamente, solo i costi sostenuti mediante pagamenti tracciabili e pagamenti eseguiti nel rispetto delle norme sulla trasparenza. Il riferimento va ai cosiddetti bonifici parlanti i quali devono possedere determinate caratteristiche. In primis, la causale dove va citato l’art. 16-bis del Dpr 917/1986 ed il riferimento analitico della fattura.

Considerato che si tratta di un agevolazione richiedibile in sede di dichiarazione, non bisognerà presentare alcun tipo di domanda. Bisognerà solo effettuare le opportune specifiche in sede di dichiarazione.

Marco Sparta

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Marco Sparta