Nuove assunzioni presso la Pubblica Amministrazione, tanti i posti di lavoro promessi che sembra possano risvegliare alcuni concetti base.
Forse qualcuno pensa ancora che il progresso e la digitalizzazione possano andare a sostituire completamente il lavoro umano. Se si vogliono compiti svolti nel migliore dei modi e che durino nel tempo la presenza dei lavoratori è essenziale. Per entrare in questo concetto basta pensare alle strutture più tecnologiche e più all’avanguardia nel mondo, non si tratta di strutture prive della componente umana.
Progettisti, programmatori, tecnici e sviluppatori continuano ad essere i cardini essenziali di quella macchina tanto importante e desiderata che è il progresso. Un concetto che sembra sfuggire a tanti ma che forse in Italia sta tornando vivo e presente.
La digitalizzazione può aiutare sotto molti punti di vista ma non è la sostituzione al lavoro svolto dall’essere umano. Quindi perché l’Italia vada avanti e perché le strutture amministrative, gli uffici che gestiscono e regolano la burocrazia tanto complessa e incomprensibile che tanto piace ai governi, funzionino c’è bisogno di gente che lavora.
Sembra che si vada verso la direzione in cui si sbloccheranno i concorsi pubblici e per molte persone e molti profili professionali potrebbero esserci possibilità di crescita. Certo questo potrebbe essere un piccolo inizio dato che l’economia in Italia non può reggersi dallo Stato che lavora per sé stesso e che si preoccupa di sostenere solo chi non lavora.
L’economia italiana è retta dagli imprenditori, dai liberi professionisti, da chi ha la Partita Iva e finché non saranno questi ad assumere ci sarà sempre da preoccuparsi. Ma intanto potrebbe essere un inizio per qualche famiglia che ha bisogno di lavorare.
Si prevedono quindi oltre 100 mila assunzioni a tempo indeterminato presso i pubblici uffici. Mancano ancora molti dettagli e si resta in attesa di informazioni più ufficiali ma già sembra che si discuterà anche in merito allo smart working.
Per certi versi lo smart working ha messo a dura prova il lavoro in Italia. C’è chi l’ha superata e chi solo nel tempo si è reso conto dei grandi svantaggi che questo ha comportato. Per alcuni c’è ancora la possibilità di tornare indietro, mentre per altri non c’è più un lavoro da cui tornare. Speriamo che tutte queste novità ripotino gli italiani al tenore di vita dignitoso che avevano ormai molti anni fa.