Nuove regole per ottenere l’assegno unico, ecco a chi spetta e quali sono le modalità per fare richiesta in caso di genitori separati.
L’assegno unico è in vigore da marzo e riguarda le famiglie con i figli a carico dal settimo mese di gravidanza fino ai venti anni. L’importo sarà erogato sul conto corrente dei diretti interessati e si basa sul reddito del nucleo familiare.
L’aiuto economico spetta anche ai genitori separati. L’Istituto, attraverso il messaggio n. 1714 del 20 aprile 2022, ha specificato i criteri di spettanza per ciascun caso.
Assegno unico, le regole per i divorziati e i maggiorenni
Per i genitori separati è previsto l’assegno unico erogato in egual misura, se si tratta di un affidamento condiviso dei figli. I componenti del nucleo familiare possono decidere in che modo venga dato l’importo: o a uno dei due o a entrambi.
Bisogna tener conto di alcune eccezioni. Innanzitutto, l’assegno viene erogato completamente ad un solo genitore qualora risulti un accordo scritto tra le parti e ci sia un provvedimento del giudice che affermi l’esercizio esclusivo della responsabilità genitoriale.
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Qualora avvenga uno di questi casi, il richiedente deve dichiararlo nella domanda, selezionando l’opzione e chiedendo l’ottenimento dell’assegno al 100%. Inoltre, in un secondo momento, il diretto interessato potrà chiedere di modificare le modalità di erogazione.
Nella prima fase non è richiesto al genitore di allegare la documentazione che prova il suo diritto, ma l’Istituto potrà richiederla in un momento successivo. L’altro genitore, invece, potrà fare richiedere all’Inps il riesame della ripartizione. Le domande che vengono inserite nella casistica del riesame per la parte relativa alla ripartizione dell’assegno, non potranno più essere modificate né dall’altro genitore né dal Patronato. Solo il richiedente potrà modificare questa scelta, qualora cambino le condizioni giuridiche esistenti al momento della domanda.
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Assegno unico per i maggiorenni
- frequenza di un corso di formazione scolastica o professionale per il figlio;
- svolgimento di un tirocinio, un’attività lavorativa, e un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui;
- registrazione come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
- svolgimento del servizio civile universale.
- se vive con uno o entrambi i genitori, fa parte del nucleo familiare in cui convive, senza tener conto del carico fiscale. E’ importante, però, tenere conto dell’anno di riferimento della domanda, il reddito complessivo ai fini IRPEF non deve essere superiore agli 8.000 euro.
- Se non vive con i genitori, può comunque fare parte del nucleo se di età inferiore a 26 anni, a carico dei genitori ai fini IRPEF e non coniugato.
Per ulteriori informazioni si consiglia di seguire le istruzioni sul sito ufficiale dell’Inps dove saranno riportate tutte le modalità per accedere e fare richiesta dell’assegno unico.