I buoni spesa 2022 rientrano tra gli incentivi economici previsti con il decreto Ristori stabilito in seguito alla crisi dovuta alla pandemia da Covid-19. Sono stati confermati con il decreto Sostegni bis: in cosa consistono
Tempi duri per le famiglie italiane sempre più vessate da fardelli economici. La pandemia da Coronavirus ha certamente comportato una gravissima crisi multisettore alla quale ha fatto seguito un inasprimento dei costi energetici con un rincaro sulle bollette di luce e gas fin dai primi mesi del 2022.
La situazione internazionale che vede in primo piano il conflitto in Ucraina e il coinvolgimento bellico della Russia non farà altro che aggravare lo scenario già così fortemente compromesso. Ne abbiamo avuto un primo assaggio con l’impennata dei prezzi del carburante. Il taglio delle accise durerà fino al 2 maggio, cosa accadrà dopo è un mistero. Per dare sollievo ai cittadini più economicamente bisognosi sono tornati i buoni spesa. Scopriamo in cosa consistono e chi ne ha diritto.
Buoni spesa 2022: come richiederli e chi ne ha diritto. Fino a 1000 euro a famiglia
Le famiglie italiane possono richiedere voucher fino a 1000 euro, denaro destinato alle compere di generi alimentari o beni di prima necessità (tra cui anche medicinali acquistabili presso punti vendita convenzionati).
Questa agevolazione economica era già stata introdotta con il decreto Ristori a seguito della pandemia da Covid-19; è stata successivamente riconfermata con l’introduzione di nuovi finanziamenti stabiliti nel decreto Sostegni bis.
I fondi vengono ridistribuiti tra i comuni in maniera variabile in base a diversi fattori come il numero di residenti o il tasso di povertà della popolazione ivi residente. La modalità di erogazione dei buoni spesa avviene attraverso voucher il cui importo è stabilito dall’amministrazione comunale la quale determinerà, inoltre, anche i criteri di priorità.
I requisiti per ottenerli variano a seconda della città di residenza ma, nella maggior parte dei casi, riguardano la disponibilità economica, la composizione del nucleo familiare o l’eventuale presenza di figli a carico, anziani, o persone portatrici di disabilità.
Altro elemento discriminante è il percepimento di altri sostegni economici come il reddito di cittadinanza, pensione di cittadinanza, disoccupazione, ecc.
Trattandosi di competenze che variano da comune a comune, le modalità di richiesta possono essere differenti. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, sarà possibile scaricare l’apposito modulo sul sito del comune di riferimento; i centri più piccoli, invece, potrebbero individuare direttamente le famiglie più bisognose.
Si può inoltrare una sola richiesta per nucleo familiare allegando le seguenti informazioni:
- Residenza;
- Tipo di nucleo familiare (numero dei componenti e persone a carico);
- Situazione del patrimonio (casa con mutuo, affitto o senza casa);
- Disponibilità di denaro sul conto corrente;
- Reddito dei membri del nucleo famigliare;
- Situazione lavorativa;
- Isee familiare;
- Agevolazioni economiche già percepite.