Cambia la disciplina che regola l’utilizzo di un veicolo con targa straniera. L’obiettivo è quello di ridurre le scappatoie.
Novità in tema di circolazione dei mezzi con targa straniera sul territorio italiano. La Legge europea 2019-2020, approvata definitivamente dalla Camera il 21 dicembre, ha stabilito che i veicoli con targa estera di proprietà di residenti in Italia possono circolare nel Paese per tre mesi da quando l’interessato ha preso la residenza italiana.
Dal primo febbraio scorso, quindi, chi trasferisce la propria residenza in Italia dovrà re-immatricolato con targa italiana il proprio veicolo.
Dal 18 marzo 2022, invece, se a guidare il mezzo con targa estera è un soggetto già residente in Italia, e non il proprietario, occorrerà portare a bordo un documento dove si deduce a che titolo il veicolo è stata concesso al guidatore.
Targhe estere, nuove norme in vigore: cosa rischiano i trasgressori?
La multa previsa è compresa tra i 400 e i 1.600 euro oltre al ritiro della carta di circolazione, il trasporto del mezzo in un’area privata non soggetta a pubblica circolazione e l’obbligo di re-immatricolarlo o di portarlo all’estero.
In primis, come riporta Il Giornale, sarà necessario rivolgersi alla Motorizzazione Civile che effettuerà un controllo sul veicolo andando ad analizzarne tutte le caratteristiche, i documenti e la regolarità ai fini Iva. Espletata l’attività di controllo, se andata a buon fine, l’ente rilascerà la carta di circolazione, documento che a sua volta consentirà – nell’arco di sessanta giorni- di iscrivere il veicolo al Pubblico Registro Automobilistico, meglio noto con il suo acronimo, ossia PRA.
È bene ricordare che per l’attività di iscrizione non basterà produrre solo la carta di circolazione rilasciata dalla Motorizzazione. Bisognerà, infatti, allegare anche altri documenti come il certificato di conformità Europea con apposta omologazione italiana. Servirà, inoltre, la dichiarazione di proprietà, l’atto di vendita autenticato da un notaio ed ovviamente copia conforme del documento di identità in corso di validità di colui che acquista.
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Se l’auto arriva da un Paese che fa parte dell’Unione Europea, una procedura alternativa è quella di recarsi allo Sportello Telematico dell’Automobilista.