Manca poco all’attesissimo giorno della liberazione fiscale. A differenza dell’anno scorso, quest’anno la pressione fiscale si è allentata molto, ma continuiamo ad essere uno dei paesi con prelievo fiscale più alto. Scopriamo i dati nello specifico.
L’anno scorso è stato molto difficile dal punto di vista fiscale. In Italia, infatti, è stata registrata una pressione fiscale pari al 43,5% del Pil. Un dato che ha segnato un vero e proprio record storico.
A quanto pare, però, le cose sono destinate a migliorare. Andiamo a scoprire perché.
Giorno liberazione fiscale: progressi rispetto all’anno scorso
Non è una novità che l’Italia sia uno dei paesi europei con un altro prelievo fiscale, e contributivo. Già nel 2005, avevamo avuto una sorta di giornata di liberazione con la pressione fiscale al 39%. Raggiunto il 23 maggio, i contribuenti hanno potuto togliersi il peso delle scadenze fiscali.
Quest’anno, vista la forte pressione registrata nel 2021, la giornata fiscale si sposterà all’8 giugno.
Nel 2022 sembra proprio la pressione fiscale scenda al 43,1%. A tal proposito, gli italiani il prossimo 7 giugno potranno finalmente festeggiare il tax freedom day, ovvero il giorno di liberazione fiscale.
La Cgia di Mestre fa sapere che, da questa data, il contribuente finalmente potrà lavorare per sé stesso, e per la propria famiglia.
Nello specifico, sembra proprio che il contribuente non sarà più schiacciato dagli obblighi fiscali. Irap, Iva, Ires, Imu e chi più ne ha, più ne metta.
Una boccata d’aria, tenendo presente che nel 2020 i contribuenti hanno lavorato per il fisco fino a 5 giugno. Tra tutti i paesi europei, soltanto la Francia riesce a batterci: nella nazione francese sono necessari più di 19 giorni per pagare le tasse.
Numeri alti rispetto a quelli della Germania, dove la liberazione fiscale è avvenuta 5 giorni prima rispetto all’Italia. Stessa cosa in Olanda, dove la liberazione è avvenuta 11 giorni prima mentre, in Spagna, si parla di 20 giorni prima.
La migliore posizione se la aggiudica l’Irlanda con una pressione fiscale pari al 20,7% con 76 giorni lavorativi con cui si riescono a risolvere gli obblighi fiscali (si riesce a lavorare per se stessi ben 81 giorni prima rispetto all’Italia).