Entreranno in vigore delle nuove normative a regolare l’utilizzo del Pos nei punti vendita: ci sono esperti commercialisti che hanno già mosso delle critiche verso le sanzioni previste perché le considerano inapplicabili. Vediamo cosa ci aspetta.
Commercialisti e realtà come Altroconsumo dichiarano inapplicabili le nuove normative che dovrebbero entrare a breve in vigore per regolare l’utilizzo dei Pos. Queste comporterebbero importanti sanzioni a partire dal 30 giugno.
L’ultima disposizione fa scattare delle multe per tutti gli esercenti che rifiutano pagamenti elettronici con bancomat o carta di credito.
Il Governo ha disposto che ogni attività commerciale, dagli autonomi ai professionisti o gli ambulanti, dovranno possedere un dispositivo Pos per ricevere pagamenti attraverso moneta elettronica.
Già il Governo Monti nel 2012 aveva avanzato una proposta simile, ma erano stati in troppi a non aderire: aveva sicuramente fatto la differenza il non mettere delle sanzioni come vincolo.
Il decreto legge Recovery, pensato nel 2021, ha previsto addirittura una doppia sanzione dal 2023: consiste in 30 euro di multa maggiorata del 4% del valore della transazione rifiutata.
Le continue proteste in difesa del contante hanno spinto il Governo ad anticipare la data di avvio delle sanzioni al 30 giugno di quest’anno, dunque ben 6 mesi prima rispetto alla data prevista in partenza.
Lo scorso mercoledì il Consiglio dei ministri ha ufficialmente approvato la legge e dal 30 giugno non esisteranno più scuse per gli esercenti.
Dal 30 giugno multe per le attività commerciali che rifiutano i pagamenti con il Pos: ecco cosa succede adesso
In che modo i commercianti possono dotarsi di un Pos? Normalmente, la banca provvede a fornire il mezzo per ricevere pagamenti elettronici.
In caso contrario, è possibile rivolgersi a delle aziende specializzate che operano anche online.
L’attivazione del dispositivo, qualora non ci fosse un istituto bancario a provvedere, può essere effettuata mostrando dei documenti, come l’attribuzione della Partita Iva e dei dati finanziari sull’attività.
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E’ possibile scegliere se acquistare il Pos oppure prenderlo in affitto. Si possono trovare innumerevoli offerte che variano dal tipo di dispositivo scelto: i prezzi cambiano se il Pos è fisso per la cassa, multifunzionale o smart per accettare pagamenti tramite smartphone o codice Qr.
L’affitto del Pos prevede invece un costo di attivazione e poi il pagamento di un canone che, in base al contratto scelto, può essere mensile o annuale.
Le commissioni che l’esercente si trova a pagare per ogni transazione effettuata possono variare o essere fisse in base al valore della transazione o in base al canone. Possono essere singole per ogni transazione o imposte solo per transazioni inferiori ad un limite stabilito. In base alla tipologia della propria attività, il commerciante può scegliere quale sistema è più o meno conveniente.
Per incentivare l’utilizzo della moneta elettronica, il Governo ha introdotto un doppio credito d’imposta. Il primo Bonus è riservato agli esercenti e ai professionisti che provvederanno ad avere un dispositivo Pos e attivarlo dal 1 luglio al 30 giugno 2022. L’incentivo varia in base ai ricavi e arriva fino a 160 euro.
Il secondo è dedicato a chi sceglie uno Smart Pos, vale a dire il sistema più evoluto che permette la memorizzazione e la trasmissione telematica dei dati. In questo caso, il Bonus arriva a 320 euro e al 100% per le attività con ricavi sotto i 200 mila euro.
Anche per le commissioni sono state previste delle agevolazioni: in base al decreto legge 99 del 2021, è previsto un aumento dal 30% al 100% del credito d’imposta per tutte le commissioni effettuate dal 1 luglio al 30 giugno 2022.