Con la proroga disposta dall’Agenzia delle Entrate per la consultazione del modello 730 precompilato quali saranno le conseguenze per i contribuenti?
L’Agenzia delle Entrate ha disposto che quest’anno la consultazione delle dichiarazioni dei redditi precompilate avverranno a fine maggio. Una proroga ai soliti termini, dunque. Ma cosa accadrà alle detrazioni? Potrebbero subire degli slittamenti anche quelli?
730 precompilato, le conseguenze sui rimborsi: niente paura contribuenti
Per consultare la propria dichiarazione dei redditi precompilata bisognerà attendere la fine di maggio. Questo quanto disposto dall’Agenzia delle Entrate per il 2022. Ma questa proroga potrebbe incidere sui rimborsi delle detrazioni dell’IRPEF?
Procediamo con ordine. Lo slittamento dei termini per la consultazione dei 730 è stata disposta dal Decreto Sostegni Ter. Tuttavia, riporta la redazione del sito Pmi.it è stato proprio il Governo a voler specificare che questo non avrà gravi ripercussioni sui contribuenti. Tradotto, significa che è inverosimili che cambierà il termine ultimo per presentare la dichiarazione (30 settembre per i 730 e 30 novembre per il modello redditi).
In ordine ai rimborsi da dichiarazione, che si tratti di quelli in busta paga o di quelli erogati direttamente dall’Agenzia delle Entrate, si resta ancora in attesa delle giuste istruzioni. Ma è quasi certo che in ordine ai tempi non cambierà nulla con i versamenti pronti ad essere erogati a partire da luglio. Come di consueto, dipenderà sempre da quando si presenterà la dichiarazione.
Chi lo farà entro la prima metà del mese di giugno potrebbe ricevere il proprio rimborso in busta paga o nel caso si tratti di pensionati sul cedolino di luglio. Qualora la si presenti a settembre, invece, bisognerà attendere. Ma questa è una circostanza che non dipende dalla proroga dei precompilati a maggio.
Coloro i quali, invece, non posseggono un sostituto di imposta per importi fino a 1000 euro dovranno attendere dicembre e gennaio. Se si parla di importi superiori ai 4000 euro, invece, bisognerà aspettare marzo.
In sintesi, quindi, non cambia nulla rispetto al passato. I contribuenti dovranno continuare ad operare come hanno sempre fatto per non vedere slittare i propri eventuali rimborsi.