A gennaio 2022 è entrata in vigore la riforma degli scaglioni IRPEF, ecco cosa è cambiato per i percettori del Bonus dei 100 euro sullo stipendio
Ad inizio del 2022 i cittadini italiani hanno visto entrare in vigore due importanti riforme del welfare state. La prima, inseguita dai promotori da quasi 20 anni, è la riforma dell’Assegno Unico Universale lo strumento erogato dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale che sostituisce, per intero, gli ANF, i vecchi assegni familiari ed altre sette detrazioni minori.
La seconda è la riforma degli scaglioni dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, l’IRPEF, scaglioni che passano dai precedenti cinque, ossia il 23, il 27, il 38, il 41 ed il 43% con gli attuali quattro. Nello specifico il 23% fino a 15.000 euro di reddito, il 25% da 15.001 euro fino a 28.000, il 35% da 28.001 a 50.000 euro e 43% oltre tale cifre.
Le due riforme, entrate in vigore il 1 gennaio 2022 sono già a regime ma, ancora, devono manifestare in pieno i propri effetti. Tanto che molti lavoratori, confusi dalle novità, faticano a capire i dettagli.
Tre le questioni aperte. La prima, a quanto arriva la busta paga senza gli assegni familiari e i calcoli effettuati con i nuovi scaglioni fiscali. La seconda a quanto ammonta l’Assegno Unico Universale. La terza qual è il destino del Bonus 100 euro per i percettori che ne avevano diritto fino al 31 dicembre 2022.
Ma mentre nei primi due casi le risposte sono a geometria variabile a seconda della propria condizione contrattuale e del proprio nucleo familiare nel terzo caso la risposta è chiara. Ed è una risposta contenuta nella Legge di Bilancio per il 2022 varata dalla maggioranza che sostiene il Governo guidato da Mario Draghi.
Il bonus di 100 euro sullo stipendio, l’evoluzione rivista e corretta del Bonus varato da Matteo Renzi quando era Presidente del Consiglio, spetta ai redditi inferiori ai 15.000 ed a chi ha un reddito compreso tra 15 e 28.000 euro. In questo caso però devono verificarsi una serie di condizioni relative alle detrazioni sul reddito da lavoro.
Le detrazioni, nello specifico, sono di 1880 euro per i redditi fino a 15.000 euro. Per i redditi compresi tra 15 e 28000 euro del prodotto di una frazione di calcolo che si ottiene sommando alla cifra di 1910 la differenza tra 28.000 e il reddito totale diviso per 13.000.
Per lo scaglione fino ai 50.000 euro una cifra che si ottiene sommando 1910 alla differenza tra 50.000 ed il reddito totale diviso 22.000. Sopra i 50000 euro di reddito non si ha diritto a nessuna detrazione.