Il grido d’allarme dei lavoratori torna a farsi sentire. Il Covid ha decentrato l’attenzione e ha aggravato la situazione rimasta forse in sordina, ma il problema persiste.
In realtà la notizia non dovrebbe fare scalpore. Con stime che parlando di solo il 38% della popolazione italiana che lavora non dovrebbe far rimanere perplessi che si tratta di una situazione insostenibile. È stato calcolato che circa 10 milioni di cittadini vivono a carico degli altri.
Se coloro che dovrebbero ritenersi contribuenti si possono permettere di non lavorare e dichiarare quindi un reddito talmente basso da essere sostenuti da bonus e agevolazioni saranno i soli 22 mila lavoratori che dovranno sobbarcarsi tutte le spese. Non ci vuole molto a rendersi conto che questa è una situazione che porterà a un vero e proprio collasso economico nel Paese.
Forse il problema è che sono la maggioranza dei cittadini a navigare in aiuti. Aiuti che evitano loro di lavorare e quindi preferiscono questa situazione piuttosto che trovarsi un impiego e mantenersi da soli permettendo così all’Italia di continuare ad esistere. Anche alcune associazioni hanno presentato il problema.
L’allarme delle tasse e la rabbia dei lavoratori
Associazioni che si occupano di rappresentare i manager e le varie professionalità di quelle aziende che con il loro lavoro sostengono il Paese. Il problema, già presentato in passato, è che sono molto pochi i lavoratori onesti che pagano le tasse, contribuiscono all’economia nazionale e che comunque non riescono ad arrivare a fine mese, oppure arrancano in gravi problemi burocratici.
Il fatto è che invece di premiare chi lavora e si guadagna da vivere onestamente si premiano con bonus e agevolazioni chi non lo fa, e chi lavora viene tassato sempre di più. La lamentela che si alza dall’esasperazione dei lavoratori riguarda proprio il fatto che sono troppo pochi quelli che pagano le tasse e le pagano comunque troppo alte.
A gridare un po’ più forte sono ovviamente i manager lombardi che vivono in quella regione che presenta la stima del reddito annuale più alta di tutte. “Si lavora per mantenere chi vive a carico di qualcun altro” queste le parole forti e tristi di una classe lavoratrice che non ce la fa più.
Sembra che l’Italia voglia arrampicarsi in una situazione che non getta fondamenta per un futuro economico stabile e sicuro. È stata definita “surreale” il tentativo dell’Italia di rialzarsi utilizzando i pochi lavoratori come perno per sostenere tutta l’altra popolazione.