La situazione lavorativa in Italia, quanti lavorano e quanti no, chi sostiene il Paese e chi vive alle spalle degli altri.
Cercando di ricostruire un prospetto dell’andamento dei lavoratori in Italia ci troviamo davanti a una situazione davvero preoccupante. Somiglia molto a una mamma Italia che mantiene i propri figli con dei contentini pur di non farli uscire dal nido e volare da soli. Analizzando qualche dato vediamo che su quasi 60 milioni di persone in Italia sono poco più di 22 milioni gli italiani che lavorano e che quindi mantengono tutti gli altri.
Parlando in percentuali solo il 38% della popolazione italiana lavora, gli altri, per un motivo e per un altro non lo fanno. Tra i lavoratori, inoltre, troviamo quasi 18 milioni di dipendenti contro poco più di 5 milioni di indipendenti.
Da questi dati quindi emerge che più di 36 milioni di italiani non lavorano, ovvero il 62% della popolazione. Questi sono sparsi un po’ in tutto il Paese e vivono a spese di altri, pochi sono quelli che hanno rendite cospicue. Da questa situazione ne deriva che ci sono persone che vivono lavorando con un certo reddito annuo e chi invece deve subirne le conseguenze.
Tra il 62% dei cittadini che non lavorano troviamo ovviamente quelli troppo giovani per lavorare, circa 7 milioni, e quelli troppo anziani, circa 13 milioni. Solo il 3,8% della popolazione è realmente disoccupata e sono quelli che cercano lavoro e sono costretti a contratti fittizi. Rimangono quindi circa 15 milioni di abitanti che vivono su suolo italiano ma che non svolgono alcuna occupazione e non la vogliono.
Se da questi togliamo chi si sta comunque concentrando su altro, come ad esempio gli studi universitari, o chi per motivi di salute non può farlo, rimane una stima di poco più di 10 milioni di cittadini abili al lavoro ma che non vuole lavorare.
Si tratta di quelli che prendono dei sostentamenti, che risultano a carico di qualcun altro e non sono invogliati a trovarsi un lavoro. 10 milioni di cittadini vivono a carico dei soli 22 milioni che lavorano e dichiarano un reddito per il quale non sono soggetti a bonus e agevolazioni ma a tasse sempre più alte.
A pagarne le spese sono quindi un po’ tutti i lavoratori, ma di più quelli che hanno il reddito più basso e devono arrivare a fine mese e sono obbligati a sostentare anche questa situazione. Secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze il reddito complessivo in questi anni è in calo di circa 19 miliardi di euro e la regione ad avere un reddito più alto è la Lombardia, con 25.330 euro, il più basso è invece la Calabria, con 15.630 euro.