Evasione fiscale: l’esecutivo di Mario Draghi con il Dl Semplificazione vuole apportare alcune modifiche importanti
Il governo Draghi è impegnatissimo sul fronte della lotta all’evasiojne fiscale. Prima che la guerra in Ucraina occupasse gran parte degli spazi dei notiziari, la riforma del Catasto era un argomento molto dibattuto, soprattutto nelle stanze istituzionali.
La maggioranza è spaccata con Forza Italia pronta a dare battaglia perché la legge presentata dal governo per scovare le strutture abusive, secondo il partito di Berluscono una patrimoniale nascosta. Stessa visione anche per Fratelli d’Italia.
Ma oltre alla questineo Catasto, importante per scoprire tasse non pagate, Mario Draghi vuole sferrare un duro colpo all’evasione anche in altri modi, cercando di ridurla del 40% entro il 2026. Una partita difficile e impegativa visto l’altissimo tasso di evasione nel nostro paese.
Nell’ambito del DL Semplificazioni è in studio un pacchetto anti-evasione e una delle princiali misure riguarda le sanzioni per chi si rifiuta di pagare con il Pos.
Evasione fiscale, modifiche per il Pos e le Partite Iva forfettarie
In un anno l’evasione raggiunge cifre da capogiro, tra gli 80 e i 100 miliardi, soldi che potrebbero essere investiti in settori deficitari ed essenziali come sanità, cultura e trasporti. L’obiettivo è ridurla entro il 2026 perché in quell’anno in cui si chiuderà i PNRR con una serie di tappe intermedie.
Tra gli strumenti da utilizzare c’è la Lotteria degli scontrini, misura già in vigore per la quale è prevista una modifica in modo da ampliare la platea dei partecipanfi.
Dovrebbe essere abolito il codice che si comunica al commerciante, sostituito da un Qr-code presente sullo scontrino inquadrato con app creata appositamente e scoprire se la ricevuta fiscale è vincente. Non sono esclusi neanche premi con cifre più basse ma più frequenti.
In questi mesi sono emersi anche furbetti e tentativi di frodi attraverso il Superbonus 110%. Un nuovo metodo allo studio potrebbe essere quello di inviare fin dall’inizio la pratica all’Enea, nelle stesse modalità dell’Ecobonus e controllare meglio e più rapidamente.
C’è una direttive europea che obbliga anche i professionisti titolari di fattura elettronica in regime forfettario a fatturare in via telematica e che l’Italia dovrebbe adottare. La misura riguarderebbe chi ha una tassazione agevolata al di sotto di un reddito lordo di 65 mila euro.
Un modo per ridurre l’evasione è far circolare meno contante possibile e quindi pagare con la carta. Tutti i commercianti sono obbligati a ricevere pagamenti elettronici e per chi si oppone il governo vorrebbe inasprire le regole: multa da 30 euro più il 4% della transazione negata.