Redditometro, maggiori verifiche se in casa con i genitori ci sono figli che lavorano: come e perché avvengono
Il Fisco vuole vederci chiaro e attua controlli più stretti. Attenzionate le famiglie con figli nel nucleo, che vivono dunque con i genitori, ma che lavorano. In questi casi possono esserci verifiche più strette. Ma perché proprio a loro?
Se il figlio sostiene delle spese ritenute sospette nel caso ci fosse un reddito non dichiarato, oppure se l’acquisto è elevato rispetto alla situazione reddituale dichiarata, ecco il ricorso al Redditometro. Ma che cos’è?
Viene utilizzato dal Fisco per determinare il reddito presunto del contribuente. Per fare ciò ci utilizzano come base di riferimento le spese effettuate nell’anno di imposta di riferimento.
Se una famiglia dichiara un certo reddito, di un operaio o un impegato, è difficile che possa esserci l’acquisto di un’auto superlussuosa, una mega villa con piscina o uno yacht.
Se tra il reddito dichiarato e quello accertato ha una differenza che sia superiore al 20%, in quel caso scatta l’accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Redditometro, come funziona: il procedimento del controllo
Vediamo come procede l’Agenzia quanto deve svolgere un controllo. Ci sono due fasi. La prima è semplicemente l’individuazione della famiglia con tutti i dati che sono a disposizione e i redditi che concorrono alla contribuzione del reddito complessivo.
Poi c’è la fase istruttoria, un maggiore approfondimento di tutto ciò che crea il reddito. Tutte le spese vengono divise. Ci sono quelle certe come il mutuo o l’affitto e gli incrementi patrimoniali, entrate durante l’anno dovute a investimenti o immobili.
Il Fisco italiano vigila su tutto e cerca di beccare acquisti che passano senza lasciare traccia, soprattutto se di grandi dimensioni. Il controllo è ovvio, ma cosa cambia nel caso ci fosse un figlio in casa che lavora? C’è il rischio nel caso in qui il reddito di lavoro non è dichiarato.
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Potrebbero dunque esserci spese che difficilmente sfuggiranno all’Agenzia delle Entrate. Le strade quindi sono due, o regolarizzare tutto e quindi mostrare al Fisco che non c’è nulla da nascondere, oppure riuscire a dimostrare che le somme percepite sono esenti di denuncia.