Qualità, sostenibilità e democratizzazione sono questi, alcuni, dei fattori del grande successo dei prodotti a marca del distributore. I clamorosi dati dell’indagine The European-House-Ambrosetti ed Ipsos.
La crisi economica generata dalla pandemia da coronavirus covid-19 ed aggravata dalla prima, drammatica, fase della guerra tra Russia ed Ucraina, ha un importante impatto sulla vita del Paese.
Basta leggere i dati del PIL, il Prodotto Interno Loro, per rendersi conto dello stato dell’arte. L’Italia pre-covid aveva un valore complessivo di 2091 miliardi di Dollari; nel 2020 il valore è sceso a 1886 miliardi, ed il rimbalzo positivo del 2021 e del primo trimestre del 2022, non ha ancora assorbito, per intero, il crollo a doppia cifra subito.
Un fattore che sta incidendo, con forza negativa, sulla vita delle famiglie italiane che però, come conferma una indagine The European-House-Ambrosetti ed Ipsos, hanno trovato un alleato importante.
L’alleato importante si è manifestato sotto forma di prodotti da supermercato e nello specifico nei prodotti a Marca del distributore. Parliamo dei prodotti, in acronimo MDD, costituiti da merce venduta nei vari punti vendita della GDO, la Grande Distribuzione Organizzata, che hanno sulla confezione lo stesso marchio o brand dell’insegna che li ospita. I prodotti a marchio Coop, a marchio Conad o a marchio Eurospin per intenderci.
Secondo la ricerca citata, presentata martedì 12 aprile nell’ambito della manifestazione Marca 2022 in corso a Bologna Fiere, i prodotti a Marca del distributore sono stati una vera e propria ancòra di salvezza per i consumatori italiani. Inequivocabili i numeri.
Ben il 76% dei consumatori attivi in Italia acquista prodotti a Marca del distributore e lo fa per una serie di fattori. Il primo, ovviamente, è quello del risparmio. Il 72% degli intervistati lo ritiene un valore decisivo. Ma ce ne sono, altri imprevisti, che l’indagine ha evidenziato.
Su tutti la qualità, valore sottostimato della pubblicità ma che di contro è molto apprezzata dai consumatori. La sostenibilità e la salubrità della filiera che genera il prodotto, unita al fatto che i prodotti bio a marca del distributore sono mediamente a prezzo più contenuto di quelli più “famosi”.
Un altro fattore, importante, è rappresentato dalla cosiddetta democratizzazione della spesa. Un fattore, si legge sempre nella indagine, per cui i consumatori hanno individuato nei supermercati un luogo “di famiglia” durante la pandemia. Livellando cosi, verso l’alto, il livello della spesa medio.
Alcuni numeri per definire pienamente il fenomeno. I prodotti Marca del distributori nel 2021 hanno raggiunto il 19,8% di quota del mercato per un valore complessivo di 11,7 miliardi di euro. Una performance importante che conferma e consolida il dato del 2020, l’anno zero della pandemia.
Un dato che, sempre secondo l’indagine The EuropeanHouse -Ambrosetti-Ipsos. con il trend attuale, nel 2022 supererà i 15 miliardi raggiungendo una quota di mercato del 24,2%. Grandi numeri, numeri che fanno pensare.