La Flat Tax è uno degli argomenti centrali del dibattito politico nazionale ed, inevitabilmente sarà al centro dell’agenda del Governo anche nei prossimi mesi. Di cosa parliamo e le situazioni anomale
Tre undici mesi, salvo, al momento, impensabili anticipi, ci saranno l’elezioni politiche generali. Elezioni generali che, a scadenza naturale, sono previste per il 5 marzo 2023. Ma già da oggi non è difficile immaginare che uno dei temi centrali del dibattito, e dell’azione del governo che nascerà dalla urne, sarà la riforma del fisco.
Riforma del fisco che, ricordiamo, ha già visto un corposo anticipo con la modifica degli scaglioni dell’imposta per le persone fisiche, l’IRPEF, che da gennaio 2022 sono scese dai precedenti cinque alle attuali quattro.
Ma secondo molti analisti la riforma varata nell’autunno del 2021 dal Governo guidato da Mario Draghi è solo una minima parte delle riforme necessarie per ridare slancio all’economia italiana. Economia in piena crisi per via della pandemia da coronavirus covid-19 e per la guerra tra Russia ed Ucraina.
Per non tacere del fatto che, in passato, l’ultima volta è accaduto nel 2019, sono state introdotte una serie di mini riforme, utilizzando soprattutto con il meccanismo della tassazione separate, per specifiche categorie di reddito e di settore merceologico. Riforme che di fatto hanno creato un fisco a geometria variabile.
Flat Tax, le situazioni anomale
La più discussa, in tal senso è quella relativa all’introduzione della cosiddetta tassa piatta, la Flat Tax, una tassa ideata nel 1956 dal famoso economista USA Milton Friedman. La tassa in questione si basa su percentuale di calcolo costante, basat su una aliquota fissa, in genere più bassa delle altre, ed ovviamente non progressiva.
L’ultima riforma usando questo meccanismo di tassazione, come detto, è del 2019 ed è quella che ha introdotto la flat tax per artigiani, commercianti e professionisti con un volume di affari al di sotto dei 65.000 euro. Per questa categoria di contribuenti è del 15% dai fatto ben al di sotto della soglia minima IRPEF calcolata al 23%.
Le varie mini flat tax, cosi determinate, secondo il Professore associato di Economia Politica presso l’università di Padova Mario Pomini che tratta l’argomento in maniera diffusa sia in cattedra che sui media intaccano alla base i principi generale della progressività e dell’equità del Fisco.
Una questione che andrà gestita e risolta a livello politico, una questione che già da oggi fa molto discutere. Flat Tax si o no? Tassa piatta a livello di fiscalità generale o solo per alcune categorie di contribuenti? Tassa non progressiva solo al di sotto di una certa soglia di reddito o meno? Agli elettori italiani l’ardua sentenza.