L’Alta Corte di Giustizia dell’Unione Europea entra a gamba tesa sulle vicende relative alle merci di contrabbando confiscate ed agli effetti dell’azione sul Fisco. Ecco cosa cambia dal mese di maggio
Il 7 aprile 2022 è una data che cambia, in modo definitivo, i regolamenti fiscali relativamente ad un tema molto scottante e delicato. Parliamo delle merci importate di contrabbando ed all’azione della Guardia di Finanza, e delle polizie fiscale in genere, per limitare il fenomeno.
Giovedì 7 aprile 2022 l’Alta Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha emesso una sentenza i cui effetti avranno un impatto diretto sul fenomeno. Una sentenza che farà sicuramente giurisprudenza. La sentenza è la numero C-489/20 ed è effetto di una azione promossa dai giudici della Lituania relativamente all’interpretazione del Regolamento 952 dell’Unione Europea.
Il Regolamento in questione, che ricordiamo è gerarchicamente inferiore alla Leggi ma superiore agli Usi, è un regolamento del 2013 nel quale l’articolo 124 paragrafo 1 lettera E lasciava un ampio margine discrezionale alla questioni fiscali sulle merci di contrabbando confiscate.
In particolare, la stesura ambigua dell’articolo, permetteva di cancellare le tasse doganali se la confisca della merce di contrabbando avveniva in un momento successo all’importazione. Di fatto una sorta di “vantaggio” fiscale per i contrabbandieri.
Con la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea cambia davvero tutto. Nello specifico l’Alta Corte ha sottolineato che l’atto di sequestrare merci introdotte illegalmente in un territorio, non è più sottoposto a vincoli temporali.
Viene cosi ristabilito, in maniera definitiva, il principio per cui il sequestro non è vincolato al momento della scoperta dell’introduzione illegale di merce ma ha un valore assoluto. Questo fattore cambia molto in termini di accise, in particolare il pagamento dell’IVA e delle tasse doganali.
Grazie alla nuova sentenza, l’obbligazione in carico ai contrabbandieri, non si estingue più, come nella vecchia interpretazione; ma torna ed essere sottoposta al paragrafo 2 dell’articolo 124 del Regolamento dell’Unione Europea 952 del 2013.
Quindi tanto per l’IVA quanto per le tasse doganali vale di nuovo il principio del versamento anche se le merci vengono confiscate. Decisivo aver eliminato il cavillo relativo alla confisca in un momento successivo all’introduzione illegale. Vengono cosi a cadere anche tutte le sospensive.
Da segnalare, infine, che nella sentenza del 7 aprile 2022 la Corte di Giustizia dell’Unione Europea sottolinea di aver già trattato in passato che IVA e tasse doganali possono sommarsi. Soprattutto se in presenza di comportamenti illegali come quelli relativi all’introduzione in un territorio di merce di contrabbando.