L’economia in Italia grida aiuto, i prezzi dei beni di consumo sono saliti in maniera vertiginosa rispetto solo all’anno scorso.
Se un’azienda chiude, se un ristorante fallisce, se un’impresa va in banca rotta non sarà solo il dirigente, il proprietario e il titolare a rimetterci ma anche tutti i dipendenti, le loro famiglie e tutti coloro che beneficiavano da quell’attività lavorativa come i compratori e fornitori. Chiuso un ristorante i fornitori si ritroveranno con diverse entrate in meno, cuochi, camerieri, servizio pulizie non avranno più il loro stipendio e ogni famiglia risentirà della crisi con la conseguenza che spenderà di meno.
L’economia è fatta di tutti quei piccoli ingranaggi che portano a dei benefici o a danni a volte irreparabili. Già prima del covid l’Italia era in forte crisi lavorativa, poi la pandemia ha assestato un colpo di grazia definitivo. Le famiglie si sono ritrovate con meno entrate e senza lavoro, ora la guerra porta i prezzi di materie prime alle stelle. Le misure di contenimento sono volte per lo più a fornire bonus ma non a tutti, più che altro a chi è in stato di povertà e non spenderà certo per far sì che le aziende possano riaprire e dare lavoro.
Gli aumenti anche per la Pasqua
Il periodo di Pasqua nel quale ci stiamo addentrando sempre di più segna un’altra sconfitta dal punto di vista economico-finanziario. La vita non è sostenibile, il lavoro in continuo calo e i prezzi in continuo aumento. Nonostante ciò si trova ancora la forza di parlare di bonus per andare alle terme o per le casalinghe e per pagare pensioni a cittadini stranieri.
L’allarme è stato lanciato più e più volte, in questa situazione l’allarme è stato lanciato già da tempo, tanto che sembra quasi inutile parlarne ancora. Le associazioni competenti fanno presente che alcuni beni di consumo continuano a salire in modo vertiginoso e non è una situazione sostenibile per i cittadini.
In media, è stato calcolato, che alcuni prodotti di consumo nel 2022 sono arrivati a costare il 3% in più rispetto solo all’anno scorso. Più nel dettaglio vediamo che le uova fresche, bene fondamentale, sono aumentate ben del 9%. Le colombe di Pasqua sono arrivate a costare l’8% in più rispetto all’anno scorso quando si era ancora in stato di emergenza.