L’Agenzia delle Entrate, in una circolare del 1 aprile, chiarisce tutti i dubbi espressi sul Bonus Affitto per i giovani per l’anno 2022. Tutti i dettagli
Cambia tanto, molto, forse tutto per i giovani under 30, anzi under 31, che vogliono mettere su casa. Le novità, clamorose, sono contenute nella Legge di Bilancio varata dalla maggioranza che sostiene il Governo guidato da Mario Draghi.
Una legge che introduce una serie di modifiche, ampiamente migliorative, per i giovani intenzionati a prendere casa in affitto per i prossimi quattro anni. Vediamo insieme tutti i dettagli.
Partiamo dal concetto, il Bonus Affitto Giovani fino alla fine del 2021 era una misura di welfare con lo scopo di favorire i giovani, sotto i 30 anni, che firmano un contratto di affitto per almeno tre anni. Il Bonus, che viene erogato in forma di sconto viene materialmente versato al padrone di casa, in genere sotto forma di credito fiscale.
Ma dal 1 gennaio 2022 cambia tutto, o meglio dal 1 aprile 2022 cambia tutto. In quella data infatti l’Agenzia delle Entrate ha chiarito nell’ambito della circolare 9/E tutti i dettagli e le interpretazioni delle modifiche introdotte.
Bonus Affitto Giovani, i chiarimenti dell’Agenzia per le Entrate
La prima e sostanziale modifica riguarda l’età limite per accedere al Bonus che sale dai 30 ai 31 anni, l’età minima è di 20 anni. La seconda, altrettanto importante, è la possibilità di affittare parte di una casa, quindi una stanza come accade spesso agli studenti universitari.
La terza, anche essa di grande rilievo, è in ordine alla durata del contratto di affitto che passa dai tre ai quattro anni, in sostanza è possibile ricevere il bonus per l’intero ciclo universiario.
La Legge di Bilancio 2022 ha anche alzato il limite di reddito per il quale si ha diritto al Bonus Affitto Giovani. Il nuovo limite è di 15.493,71 euro. Resta invece invariato il limite del bonus che è del 20% del canone per un tetto massimo annuale di 2.000 euro, in sostanza 166 euro al mese.
Apprezzamento complessivo, quindi, per il nuovo provvedimento e per la circolare esplicativa redatta dall’Agenzia delle Entrate. Le uniche perplessità vengono sollevate sul fatto che, per usufruire del bonus, l’unità immobiliare, sia essa casa o stanza, deve essere eletta a residenza e non più ad abitazione come in passato. Resta inteso che il contratto di locazione va stipulato secondo le norme previste dalla legge 431 del 1998.