La Salmonella tra i rischi più diffusi quando mangiamo. Come si trasmette e cosa dobbiamo fare per evitarla
La notizia degli ultimi giorni riguardante la Salmonella ha toccato la Ferrero e molti sono rimasti sorpresi che un’azienda che produce cioccolato abbia potuto avere dei casi del genere (e comunque ancora sospetti).
Il ritiro di alcuni prodotti dal mercato è stata una sorpresa per molti. In particolari sono stati tolti dagli scaffali alcuni snack Kinder. Come è possibile che forse il batterio sia nel cioccolato? Trattandosi di un prodotto confezionato, è importantissima la fase di lavorazione ed è lì può succedere qualcosa che può mettere a rischio la salute umana.
Ma proviamo innanzitutto a vedere più da vicino cos’è la Salmonella. È un agente batterico responsabile delle infezioni gastrointestinali e fa parte della famiglia degli enterobatteri e si trasmette nella maggior parte dei casi per vi alimentare.
Questo tipo di batterio non sopravvive invece alle alte temperature o ai pH molto acidi. Per tale motivo è sconsigliato mangiare cibo cotto poco: quanto un alimento viene cotto il giusto, il rischio di contaminazione è quasi pari a zero.
Ma bisogna comunque fare attenzione alla cosiddetta contaminazione incrociata, chiamata così perché causata quando il cibo è stato messo su superfici che erano state in contatto con, ad esempio, carne cruda.
Per questo bisogna fare sempre attenzione come si preparano i cibi, i taglieri e i piatti dove vengono poggiati e tutto deve essere sempre ben pulito e incontamianto, soprattutto quado sulla stessa supercife vengono precedentemente sono stati poggiati cibi di diversa natura.
Detto ciò, vediamo quali sono i cibi dove più è alto il rischio di trovare la Salmonella. Uova crude o derivati così come il latte e i suoi derivati, la carne (soprattutto se è poco cotta), le creme per i dolci ma anche la frutta e la verdura durante il taglio per i motivi di cui sopra (si consiglia di lavare bene tutto).
Aggiungiamo che non bisogna farsi prendere però dalla fobia e non consumare più questi cibi. Sono soli indicati come quelli dove è più alto il rischio contaminazione ma con le giuste precauzioni si può consumare senza timori. I sintomi sono il vomito, la febbre, i crampi e la cefalea. Non mancano i casi dove c’è anche il sangue nelle feci.