Con le varie riforme del welfare entrate in vigore nel 2022 assume un ruolo decisivo il valore dell’ISEE. Ecco un suggerimento per ridurne legalmente il valore al fine di accedere ad una serie di agevolazioni. Tutti i dettagli
Negli ultimi tre anni in Italia sono entrate in vigore una serie di riforme del welfare state che hanno mutato radicalmente il panorama sociale del Paese. Parliamo dell’RDC il Reddito di Cittadinaza fortemente voluto dal Governo Conte I ed operativo grazie al Decreto 4 del 2019.
Parliamo della riforma degli scaglioni fiscali, introdotta dal Governo guidato da Mario Draghi, nel gennaio 2022 e dell’Assegno Unico Universale il cui iter è stato avviato addirittura dal Governo Letta nel 2013 e completato da Draghi sempre ad inizio 2022.
Tutte riforme che puntano a mitigare gli stati di difficoltà economica, soprattutto in questo periodo di crisi, ed al tempo stesso a rendere universali e meno sperequate le prestazioni.
Ma pochi sanno che un filo lega tutte queste riforme; si tratte dell’ISEE l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, uno strumento che consente o meno l’accesso alle prestazioni.
L’ISEE, ricordiamo brevemente, è un meccanismo di calcolo in carico all’INPS basato sui redditi e sui patrimoni immobiliari di un nucleo familiare. Condizione prioritaria per il calcolo è il legame familiare e la residenza comune.
Il paradosso di questa fase economica e delle riforme introdotte nel triennio è che avere un ISEE basso è un valore aggiunto. Un meccanismo, come detto, che permette di accedere o meno a determinata prestazioni.
Va da se che molte famiglie, soprattutto di reddito medio, hanno cercato in diversi modi di far scendere il proprio ISEE. Non sempre è possibile ma ci sono alcune operazioni, assolutamente legali e che non eludono i controlli del fisco, che possono aiutare in tal senso.
Una in particolare, poco considerata, prevede il costante aggiornamento della situazione, ossia rinnovare l’ISEE ad ogni scadenza ed avere a disposizione l’ISEE corrente. Il motivo è legato al fatto che il calcolo avviene sulla composizione odierna ma basata sui dati di due anni fa. Considerando la grave crisi economica iniziata nel 2020 la situazione odierna fotografa di certo al ribasso lo stato dell’arte.
Un altro meccanismo, a cui fare estrema attenzione, è quello dei familiari conviventi con reddito basso o inesistente. Sono migliaia situazioni simili in questo periodo. In questo caso è utile fare un cambio di residenza, dove possibile, con la doppia conseguenza di abbassare il livello dell’ISEE di permettere al familiare di ricorrere al reddito di cittadinanza.
Non è utile invece, come molti pensano, il cambio di residenza del coniuge. Moglie e marito infatti, se non divorziati, fanno comunque parte dello stesso nucleo familiare ed avere residenze diverse non ne riduce il calcolo