Il governo è intervenuto con un decreto in vigore dal prossimo primo maggio che regolamenta la temperatura da tenere negli uffici della pubblica amministrazione
“Preferiamo la pace o stare con il condizionatore acceso?” – questa è stata la domanda provocatoria del Presidente del consiglio Mario Draghi riguardo l’impegno dell’Italia alla luce del conflitto in Ucraina e l’interruzione delle forniture di gas dalla Russia.
Il Premier ha anche specificato che, qualora dovesse accadere, il nostro Paese ha scorte a sufficienza fino a ottobre. Cosa accadrebbe dopo? Alla crisi sanitaria ed economica si va ad aggiungere anche quella energetica. Un prezzo che proprio non possiamo permetterci alla luce dei rincari esorbitanti delle bollette solo nel primo trimestre del 2022 e il salasso provocato dall’impennata dei costi del carburante.
Limiti di temperatura imposti dal governo degli uffici della pubblica aministrazione
Le commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera hanno promosso un decreto che pone una regolamentazione della temperatura da tenersi all’interno degli uffici della Pubblica Amministrazione. Essa non potrà essere superiore ai 19 gradi in inverno e inferiore ai 27 gradi in estate, con due gradi di tolleranza nel periodo che va dal 1° maggio al 31 marzo 2023.
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La misura è stata presa con lo scopo di “ridurre i consumi termici degli edifici ed ottenere un risparmio energetico annuo immediato” (così come esplicitato dalla Commissione).
Ci sono le dovute eccezioni. Sono esclusi dalla misura governativa ospedali, cliniche o case di cura, le strutture di ricovero per minori o anziani e dedicate all’assistenza e al recupero dei tossico-dipendenti. Rientrano, invece, municipi, scuole, strutture sportive e tutti gli altri uffici pubblici.
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Si calcola che si arriverà a risparmiare fino all’8% della bolletta energetica. Al momento sono intoccate le temperature da tenere nelle abitazioni private. Secondo i dati raccolti da Selectra, la temperatura mantenuta all’interno delle nostre case si aggira intorno ai 21 e i 22,5 gradi durante i mesi invernali.
Abbassandola di poco (tra i 18 e i 19,5 gradi) il risparmio potrebbe essere davvero notevole. Se in tutta Europa si riducesse la temperatura in ogni abitazione di almeno 3 gradi, calerebbe dell’11,6% il tasso di importazioni di gas dalla Russia.
