Reddito di cittadinanza tra tagli ed ritardi sulla ricarica di marzo per errori di calcolo. Vediamo le cause
L’INPS ricalcola gli importi spettanti ai beneficiari del Reddito di cittadinanza ma sbaglia e a febbraio non applica le decurtazioni previste. Nel mese di marzo quindi è in arrivo un conguaglio che sistemi il pasticcio da qui i ritardi nella ricarica. Per mettere a posto le posizioni che dovevano subire i tagli dovuti alle maggiorazioni di pensioni sociali e di invalidità civile comprese nel reddito familiare.
Il Reddito di cittadinanza subisce tagli, ritardi per errori di calcolo per la ricarica di marzo in arrivo ad aprile. L’aggiornamento previsto dal decreto legge del 2019 arriva al ricalcolo solo nel 2022. Gli incrementi ottenuti da un lato sono stati compensati dalla decurtazione del RdC e nessuno è contento. L’illusione di febbraio quando è arrivata la ricarica piena aveva fatto sperare ad un aggiustamento, ma ora è arrivata la doccia fredda.
Reddito di cittadinanza tagliato e in ritardo: le cause
I nuclei familiari che beneficiavano del Reddito di cittadinanza con al loro interno titolari di pensioni di invalidità civile o di pensioni sociali, vedranno arrivare un conguaglio relativamente alla ricarica della card di marzo. A febbraio infatti hanno percepito il Rdc pieno per errore. L’INPS a causa della mancata ricezione dei dati sugli aumenti degli assegni sociali ha ricaricato le cifre complete senza le decurtazioni derivate dalla compensazione.
Il conguaglio, necessario per sistemare l’incongruenza venutasi a creare, viene calcolato tenendo conto delle maggiorazioni per chi percepisce pensioni di invalidità e sociale. Gli aumenti delle pensioni sono stati stabiliti dal decreto Agosto. Da gennaio 2022 l’INPS, nel calcolare gli importi relativi al Reddito di cittadinanza, ha considerato gli aumenti riconosciuti dal decreto. La riduzione dell’importo interessa per lo più le famiglie con al loro interno i beneficiari degli aumenti e quattordicesima.
L’errore commesso a febbraio ha comportato il ritardo di marzo. L’INPS non ha fatto in tempo per il periodo della ricarica ad effettuare il ricalcolo. Il conguaglio a compensazione comporterà in definitiva una cifra più bassa a causa della decurtazione dovuta e di quella erroneamente percepita a febbraio. In riferimento agli importi sarà tenuto in considerazione il minimo garantito e in quei casi viene attivata una rateizzazione.