Sugar Tax. É una misura strategica del governo che mira a contrastare l’obesità e a ridurre il consumo di bevande zuccherate. Presto in arrivo anche in Italia: cosa dobbiamo aspettarci
La guerra a patologie come l’obesità non passa solo attraverso l’informazione e la prevenzione ma anche tramite precisi e mirati interventi da parte del governo. Con questo spirito nasce la cosiddetta Sugar Tax (letteralmente “tassa sullo zucchero”) che di dolce ha veramente molto poco. Anzi, è un boccone molto amaro da mandare giù da parte dei contribuenti.
Si tratta, infatti, di un’imposta da pagare sulle bevande zuccherate (ma anche su quelle in cui lo zucchero è già presente naturalmente o su quelle in cui sono stati aggiunti dolcificanti artificiali). Lo scopo è quello di scoraggiare il consumo di tali prodotti al fine di limitare l’aumento del peso e l’obesità (causa di conseguenze gravi a carico dell’organismo come malattie cardiovascolari, ipertensione, diabete mellito di tipo 2, sindrome metabolica e malattie muscolo-scheletriche).
Sugar Tax: ha davvero senso la sua introduzione in Italia?
La Sugar Tax non è ancora attiva in Italia; la sua introduzione è stata posticipata al 2023. La misura è molto dibattuta e ovviamente osteggiata dall’industria delle bevande che ne sarà pesantemente colpita.
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Ma ha davvero senso proporla nel nostro Paese? Ebbene, in Italia si registra uno dei più tassi più preoccuupanti di obesità infantile d’Europa. Secondo una ricerca proposta dal Who European Childhood Obesity Surveillance Initiative (COSI) e realizzata da OKkio alla Salute, presi in esame 50mila bambini di terza elementare, è emerso che il 20,4% di essi è in sovrappeso, il 9,4% obeso e il 2,4% addirittura gravemente obeso.
Tuttavia, il presidente dell‘Associazione Italiana tra gli Industriali delle Bevande Analcooliche Giangiacomo Pierini informa che il consumo di bevande analcoliche zuccherate nel nostro Paese è tra i più bassi d’Europa, registrando un trend in costante calo. Il colpevole dell’aumento di peso della popolazione è da ricercarsi in alimenti diversi dai soft drinks.
Introdurre la Sugar Tax significherebbe innalzare un ulteriore ostacolo alla ripartenza di un settore già fortemente vessato dalla pandemia.
Stefano Marini, Amministratore Delegato Gruppo Sanpellegrino, prevede ripercussioni pesanti sui grossisti e distributori costetti ad applicare un incremento di prezzo ai clienti, direttamente proporzionale all’aumento dell’imposta.
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Un intero settore chiede, dunque, il riesame da parte del governo, cancellando completamente l’ipotesi d’introdurre la Sugar Tax, manovra pensata in un momento storico precedente a quello attuale.
In Europa il 19% dei paesi ha introdotto una simile norma. Belgio, Finlandia, Francia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Principato di Monaco, Norvegia, Portogallo e Regno Unito sono stati gli apripista. Risultato? I dati sull’obesità continuano a crescere senza sosta.