I Comuni potranno avere accesso a circa 400 milioni del Pnrr stanziati per la digitalizzazione: l’obiettivo è quello di potenziare i servizi.
Da domani prenderanno il via tutti gli avvisi che consentiranno alla Pubblica Amministrazione di potenziare il proprio comparto digitale. Nello specifico, ben 400 milioni del Pnrr, saranno destinati ai Comuni che con tali fondi potranno potenziare i propri servizi telematici. Un passo in avanti fondamentale nel cammino della transizione al digitale che prevede fino al 2026 lo stanziamento di 2,65 miliardi e che coinvolgerà oltre 22mila amministrazioni.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è lo strumento con cui il Paese dovrebbe riuscire a sollevarsi da questo momento di crisi. Stanziamenti importanti – si parla di miliardi di euro- che andranno a supportare diversi comparti.
Tra questi, quello della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Già da domani, riporta l’Ansa, per la P.A. si apriranno le porte del Pnrr al fine di implementare i propri servizi.
Nello specifico, i Comuni saranno destinatari di avvisi per 400 milioni di euro che serviranno a rafforzare i servizi di identità digitale (SPID e Carta d’identità elettronica), trasferire i pagamenti su pagoPA e aprire al maggior numero di servizi sull’appIO.
Gli enti locali potranno inoltrare la loro istanza collegandosi alla piattaforma dedicata e decidere di attivare i servizi standard già impostati. Alla fine del mese di aprile, invece, toccherà alle scuole.
Gli stanziamenti serviranno anche a far migrare i dati sul cloud e soprattutto rafforzare il sistema delle notifiche. Si tratta di una infrastruttura – spiega Ansa– a mezzo della quale la Pubblica Amministrazione potrà recapitare i propri atti con valenza legale sia ai cittadini che alle persone giuridiche. Verranno così collocate delle risorse, la cui assegnazione sarà attribuita in base all’ordine di presentazione della domanda con apposito rilascio di un voucher. Quest’ultimo avrà un valore che varierà in base alla tipologia di ente ed alla sua grandezza. Man mano, quindi, il processo di digitalizzazione si estenderà dopo ai Comuni, alle Regioni, alle Scuole, al comparto sanitario ed alle Università pubbliche.