Tamponi e mascherine: con la fine dello stato d’emergenza le farmacie possono praticare costi più alti di quelli finora concordati
Da due giorni ufficialmente non siamo più nello stato d’emergenza. Il 31 marzo è stato l’ultimo giorno e non è stato rinnovato. Nuove regole dal 1 aprile con meno restrizioni ma restano in alcune situazioni soprattutto per entrare Rsa e negli ospedali.
Ma a cambiare dovrebbero essere anche i prezzi dei tamponi e delle mascherine. Proprio a causa della situazione pandemica infatti il primo governo che ha dovuto afforontare l’emergenza, guidato da Giuseppe Conte, aveva posto un calmiere di prezzi per le mascherine e i tamponi.
Nelle prime settimane dell’esplosione del virus tutti ricorderanno la difficoltà di fare un tampone, i prezzi altissimi presso le strutture private e la difficoltà a reperire le mascherine, con tanti che avevano speculato.
Fino a qualche giorno fa il prezzo fissato per i tamponi antigenici era pari a 8 euro per i minori dai 12 ai 18 anni, 15 euro per chi ha maggiore età. Le mascherine invece, di tipo Fffp2, costavano 75 centesimi.
Tamponi e mascherine, cosa faranno ora le farmacie
Dal 1 aprile anche i ragazzi tra i 12 e i 18 anni pagheranno in farmacia i tamponi antigenici come i maggiorenni. Lo sconto era possibile grazie all’accordo che il commissario per l’emergenza, generale Figliuolo, aveva sottoscritto con la federazione che rappresenta decine di migliia di farmacie in tutta Italia, convenzionate con il Sistema sanitario nazionale, Federfarma. Ma con la fine dello stato d’emergenza, addio anche all’accordo.
Dunque anche i minorenni pagheranno come gli over 18, ma il prezzo sarà di 15 euro? Decadendo ogni accordo tra la struttura commissariale e Federfarma, questa potrebbe dare diverse indicazioni ai farmacisti e dunque praticare prezzi differenti.
C’è il rischio che si possa tornare a prezzi decisamente altissimi come in altri periodi della pandemia? Sì ma la stessa Federfarma, tramite il segretario nazionale Roberto Tobia, ha affermato che l’organizzazione ha chiesto a tutte le farmacie di mantenere il prezzo calamitato. Si tratta comunque di un’indicaziona e infatti ognuna potrà praticare il prezzo che vorrà.
Il segretario, in un’intervista ad AdnKronos, ha confermato che la stessa richiesta è stata avanzata per le mascherine Ffp2. Ha spiegato che si trovano anche a prezzi inferiori ai 75 centesimi e che non dovrebbe esserci nessun aumento.