Bonus affitto pensato in particolare per rilanciare alcune zone del paese: beneficio per i lavoratori sotto due diverse forme: i dettagli
Da due anni circa non si fa altro che scrivere di bonus e benefici per alcune categorie. Da quando la pandemia è entrata nelle nostre vite, condizionandola negativamente, i governi che si sono succeduti (il secondo di Giuseppe Conte e quello guidato da Mario Draghi in carica da poco più di un anno), hanno investito molto in agevolazioni perché il Covid ha danneggiato pesantemente interi settori economici.
Una crisi che è arrivata mentre ne era in corso già un’altra e nelle ultime settimane aggravata dalla guerra voluta dalla Russia in Ucraina. Già negli anni precedenti al Covid alcune categorie erano in sofferenza così come varie zone d’Italia.
Uno dei fenomeni studiati di cui spesso prima della pandemia sentivamo parlare era lo spopolamento di interi paesini, soprattutto di comunità montane. Giovani in partenza per il Nord Italia o per l’estero con effetti devastanti come il calo a picco delle nascite, facendo diventare l’Italia un paese sempre più vecchio.
Bonus affitto per gli insegnanti nei piccoli paesi
Bonus per gli affitti e detrazioni sono provvedimenti che vanno proprio in questa direzione. Infatti è previsto un aiuto per gli insegnanti precari che prendono una cattedra d’insegnamento in una scuola delle comunità montane. Lì ci sono più possibilità di fare punteggio perché le graduatorie non sono lunghe siccome non è tra le scelte principali degli insegnanti e per incentivare a scegliere quei posti l’esecutivo dà una mano con l’affitto.
Un duplice obiettivo quindi, correre in soccorso degli insegnanti e dare maggiori possibilità ai paesini di non spopolarsi. Nel concreto, il bonus per l’affitto è pari a massimo 2.500 euro o al 60% dei canoni di locazione pagati. Non c’è differenza per il grado e l’ordine degli insegnanti, che siano delle elmentari, delle medie o delle superiori.
“Uso abitativo per fini di servizio” deve essere la dicitura del contratto di fitto e il bonus viene erogato come credito d’imposta annuale, ossia viene scaricato dalle tasse. Ma c’è anche un’alternativa che mette i soldi a disposizione per l’acquisto dell’immobile con l’accensione di un mutuo.