La crisi in forte aumento soprattutto dal punto di vista lavorativo. Ormai i dati parlano chiaro, urgono misure di ripartenza effettiva.
La crisi lavorativa in Italia sembra nascondersi dietro a tanti altri fattori. Si parla di livelli finanziari, percentuali, bonus, fondi, detrazioni, ammortizzazioni, concessioni ma poi nell’effettivo pratico i giovani continuano ad avere lavori instabili e precari, gli altri stanno perdendo il lavoro di una vita.
Per quanto questa situazione voglia nascondersi prima dietro all’istruzione, poi alla pandemia, ora alla guerra, rimangono i dati a parlare in modo chiaro e univoco. L’Italia sta scendendo sempre più in basso nella media dei salari dell’Unione Europea.
Si può parlare di iniziative e incentivi, di fondi e bonus e pensioni per le casalinghe, ma se non sarà il lavoro a ripartire e i lavoratori non avranno basi solide su cui vivere si assisterà inevitabilmente a un terribile collasso del Paese.
Con il termine costo del lavoro orario ci si riferisce al compenso medio lordo di un’ora di lavoro. Negli anni l’andamento di questa media è stato tenuto sotto controllo nei diversi Paesi Europei. Per il 2022 ci si aspettava una crescita per l’Italia ma poi un inaspettato conflitto bellico ha impedito questa crescita di cui si era tanto certi.
Una crescita che sarebbe dovuta uscendo da due interminabili anni di crisi pandemica e che, a quanto sembra, sarebbe proprio coincisa con l’aumento dei prezzi di elettricità e con il conflitto bellico di cui tutti stiamo pagando. Pertanto la crescita del costo del lavoro, della quale si parlava in tempi di Covid, è stata prontamente rimandata a data da destinarsi.
In media vediamo che nel 2021 il Paese Europeo con il maggior costo orario di lavoro è stata negli ultimi tempi, e lo è tutt’ora, la Danimarca con una media di 46,9 euro. Negli anni non ha subito particolari oscillazioni, come invece è successo all’Italia che continua a scendere in classifica.
Infatti nel 2021 il nostro Paese ha calcolato una media lorda del compenso di lavoro orario pari a 29,3 euro. Eppure altri dati registrano condizioni medie di lavoro molto più basse. Infatti sembra che la stima reale sia di circa 10 euro. Se si considera che per legge il salario minimo è di 9 euro lordi l’ora stiamo rasentando davvero il limite.