Arrivano lettere dall’Agenzia delle Entrate. Chi dovrà pagare e come dovrà fare. Tutti i dettagli in merito a questa situazione.
L’Agenzia delle Entrate ha fatto sapere che ha migliorato e modernizzato i suoi metodi e dispositivi per effettuare i vari controlli sulle situazioni economiche e finanziare dei cittadini. Inoltre ha comunicato anche l’intensificarsi delle verifiche soprattutto in questi ultimi mesi. Nel mirino ci sono ovviamente i possessori di Partita Iva che però sono anche quelli che sono stati più colpiti dalla pandemia in questi ultimi anni.
Gli aiuti sono arrivati maggiormente per i dipendenti pubblici, mentre le Partite Iva hanno dovuto più che altro chiudere le botteghe. Una situazione davvero incresciosa che però, a quanto pare, non ferma i controlli fiscali e le relative sanzioni. Prendiamo quindi in esame quello che sta succedendo in questo periodo e come lo si potrebbe affrontare.
Lettere da parte dell’Agenzia delle Entrate
In quest’ultimo periodo stanno arrivando migliaia di lettere di compliance, soprattutto per i possessori di Partite Iva. L’Agenzia delle Entrate deve aver rilevato delle differenze tra il volume degli affari dichiarato e alcune operazioni finanziarie avvenute per quei liberi professionisti e lavoratori autonomi che in qualche modo hanno dovuto cercare di affrontare la terribile crisi che sta piegando l’Italia.
Solitamente in queste circostanze si parla di ravvedimento operoso. Ovvero si parla della possibilità di regolarizzare le violazioni commesse prima che vengano attivate ulteriori ispezioni e verifiche in merito. Quindi si può aver accesso a delle sanzioni ridotte da versare in tempi più o meno brevi per tornare ad essere di nuovo in regola. L’importo di tali sanzioni varia ovviamente in base alla tempestività del ravvedimento ma anche in base al tipo e all’importo della violazione.
Esiste anche il ravvedimento “Sprint”. Si tratterebbe di un’ulteriore agevolazione che si basa sulle tempistiche del ravvedimento. Questo comporta il versamento di sanzioni ridotte pari allo 0,1% per ogni giorno di ritardo. Si ha tempo 14 giorni per sanare il debito, dal 15° la sanzione sarà applicata con percentuali più alte.
Per pagare il ravvedimento è possibile utilizzare alcuni metodi già noti. Si tratta di alcuni modelli messi a disposizione dalla stessa Agenzia delle Entrate. Infatti si può utilizzare il modello F24 per la maggior parte delle imposte nelle sue diverse funzioni e il modello F23 per l’imposta di registro e altri tributi indiretti.