Scatta l’allarme per la pizza surgelata di un noto marchio, dal Ministero della Salute arriva una conferma diretta sulla presenza del batterio. Tutti i dettagli ed i rischi del caso
Un noto marchio finisce nei guai. E ci finisce in maniera seria ed imprevista per via di una linea di pizze surgelate di largo consumo. La linea in questione, prodotta da un’azienda nata in Italia nell’Ottocento, ma ormai di proprietà di una nota multinazionale, prevede nove diversi tipi di pizze surgelate.
Tra di esse spiccano, per quantità di consumo, quella ai quattro formaggi, quella al kebab e quella raclette. La linea di pizze in oggetto ha prodotto ben 41 casi di intossicazione alimentari più due casi di morti sospette. Il motivo è legato alla presenza di un batterio, l’Escherichia coli. Vediamo insieme i dettagli.
L’escherichia è un batterio presente nel nostro intestino ma che, in determinate condizioni, viene attivito in maniera anomala. Il batterio che attivato agisce in forma anomala genera vomito, diarrea fino a complicazioni gravi come l’insufficienza renale.
Come accaduto nel caso relativo ai 41 casi di intossicazione tramite le pizze surgelate del noto marchio. Un caso che ha allarmato le autorità locali obbligandole ad un supplemento di indagini. Supplemento di indagini che ha preso le mosse dalla casa, o meglio dal surgelatore, di una delle famiglie coinvolte per poi risalire per i rami fino allo stabilimento di produzione.
Lo stabilimento di produzione delle pizze della nota linea si trova in una cittadina, centro di 14.000 abitanti nella regione dell’Alta Francia. Uno stabilimento con capacità produttiva di 150.000 pizze a settimana. Gran parte delle quali, al momento, oggetto di ritiro dai reparti surgelati dei Supermercati.
A confermare lo stato di cose è arrivata nella giornata di mercoledì 30 marzo una nota ufficiale del Ministero della Salute francese, nota nella quale si sottolinea che “le analisi hanno confermato il legame”.
Riferendosi, chiaramente, alle 41 persone intossicate dal batterio Escherichia coli; tutte persone che avevano consumato un prodotto della linea a marchio italiank. Nella stessa nota le autorità francese hanno invitato i cittadini a rivolgersi al proprio medico di famiglia se, nell’arco di dieci giorni dal consumo della pizza, avvertono sintomi di intossicazione. Vomito e diarrea su tutti.
Il Ministero della Salute di Francia invita, infine, i cittadini a non consumare il prodotto in questione ed a distruggerne le scatole rimaste. Specificando che in ogni caso è sempre opportuno consumare i prodotti ben cotti, almeno 18 minuti con forno a 240 gradi, per evitare ogni rischio connesso.