Drammatica scoperta da parte degli ispettori INPS del comparto di Trieste. Lo spettacolo che si è presentato ai loro occhi è di quelli che non si dimenticano facilmente
Tra i compiti dell’INPS, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, c’è anche quello della vigilanza amministrativa. Un compito che ha il precipuo scopo, da un lato, di tutelare la gestione dei conti dell’Istitituto; dall’altro quello di evitare che le prestazioni erogate arrivino in maniera impropria ed a chi non ne ha diritto.
Va da se che, spesso, gli addetti alle ispezioni, i membri del settore speciale ispettorato dell’INPS, siano costretti a controlli approfonditi su situazioni anomale. Controlli, che, sovente, obbligano gli impiegati a recarsi nella case dei percettori delle spettanze.
E’ un compito gravoso, a volte pericoloso, in altre delicato, in alcuni casi davvero penoso. Come quello che ha visto coinvolti gli ispettori INPS del comparto di Trieste nei giorni scorsi. Ecco cosa è successo.
La drammatica scoperta degli ispettori INPS di Trieste
Da circa dodici mesi la sede di Trieste dell’Istituto Nazionale per la Previdenza sociale aveva individuato una situazione piuttosto anomala. La situazione riguardava una anziana donna, classe 1921, che da circa dodici mesi non prelevava dal proprio Banco Posta la pensione.
Parliamo di una cifra, elevata al minimo, di 515 euro. Una cifra alla soglia della sopravvivenza. Gli ispettori dell’Inps, considerata l’età avanzata della signora, vista la mancanza di attività hanno avviato, su segnalazione di Poste Italiane, il meccanismo dell’ispezione e si sono recati in casi della signora.
Nella tarda mattinata di martedì 29 marzo gli addetti INPS si sono presentati nella palazzina di Via Cesare Battisti, strada semi centrale a ridosso del Giardino Pubblico Muzio de Tommasini “Borgo Franceschino”, indicata dalla donna come residenza.
Gli ispettori hanno in prima battuta bussato alla porta, ma non hanno ricevuto risposta. Hanno così deciso di chiedere il supporto dei Vigili del Fuoco, la palazzina peraltro è una costruzione prevalentemente adibita ad ufficio ,molti dei quali sfitti, e pertanto non era possibile fare ingresso da case adiacenti.
I vigili del fuoco sono stati costretti ad abbattere la porta. Ma appena superato l’uscio di casa sono stati, loro malgrado, avvolti da un odore terribile. L’odore era, purtroppo, quello del cadavere dell’anziana donna, riversa sul letto ed in uno stato di mummificazione. Accanto a lei un gatto, anch’esso deceduto.
Ad una prima sommaria ricostruzione gli ispettori INPS hanno notato uno stato di grave abbandono. La donna non aveva parenti prossimi, se non una sorella con cui non aveva rapporti da anni e, dato ancor più drammatico, diversi alimenti e medicine scadute addirittura nel 2018. Non è stato ancora possibile risalire alla data precisa della morte della donna.