Stipendio di marzo, ecco cosa cambia tra nuova IRPEF ed Assegno Unico Universale

Nel mese di marzo milioni di italiani hanno visto variare, in maniera importante, lo stipendio presente in busta paga. Ecco il motivo

Prelievo Bancomat
Prelievo Bancomat (Foto Twitter)

Nei giorni a cavallo tra il 18 ed il 31 marzo milioni di italiani hanno ricevuto le spettanze relative allo stipendio del mese in corso. E molti italiani hanno avuto una sorpresa imprevista. Una cifra inferiore rispetto a quanto percepito fino a fine febbraio.

Ma nessuna paura. Non si tratta di una drastica riduzione delle proprie spettanze bensì dell’effetto, combinato, di due riforme varate dal Governo Draghi alla fine del 2021 e che generano i propri effetti completi proprio da questo mese.

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Parliamo della riforma dell’Imposta sulle Persone Fisiche, la “temutissima” IRPEF e del varo dell’Assegno Unico Universale che va a sostituire il vecchio ANF, l’assegno per il nucleo familiare. Ecco di cosa si tratta.

Stipendio di marzo, cosa cambia

Sportello Bancomat
Sportello Bancomat (Foto Twitter)

Partiamo dalla riforma dell’IRPEF. Nel 2022 gli scaglioni sono passati dai vecchi 5 agli attuali 4. I vecchi erano cosi composti. Fino a 15.000 euro di reddito l’IRPEF dovuta era del 23%. Da 15.001 euro e fino al limite di 28.000 euro lordi di guadagno si passava al 27%, la percentuale era progressiva e sulla quota eccedente i 15.000.

Da 28.001 euro e  fino a 55.000 euro l’aliquota Irpef era del 38%. Parliamo sempre della quota eccedente. Lo scaglione successivo, quello da 55.001 a 75.000 vedeva per la quota eccedente l’aliquota del 41% mentre oltre i 75.000 si passava al 43%.

Le nuove aliquote, in vigore dal 2022, anch’esse ovviamente progressive secondo quanto previsto dall’Ordinamento italiano, scendono a 4. Il 23% per chi guadagna fino a 15.000 euro lordi l’anno. Il 25% da 15.001 euro e  fino ai 28.000 euro, il 35% da 28.0001 a 50.000 ed il 43% oltre quella cifra.

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In busta paga la riforma è già operativa con alcuni vantaggi importanti negli stipendi medi. Busta paga dalla quale però da questo mese sparisce la cifra pagata dall’azienda per conto INPS degli assegni familiari.

Cifra che però viene recuperata, spesso abbondantemente, con il Nuovo Assegno Universale per i figli a carico. Una cifra orientativamente di 170 euro mensile per ogni figlio minore a carico fino ai 21 anni di età. Cifra a cui si aggiunge un agio di 70 euro per la famiglie con più di tre figli ed un ISEE inferiore ai 15.000 euro.

L’assegno è andato in pagamento dal 15 marzo, valuta 18 e già soddisfa chi ha fatto la domanda da gennaio 2022. La somma del nuovo stipendio e dell’assegno, versato sul conto direttamente da INPS, è di fatto il nuovo stipendio.

 

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