Contributo INPS: se non comunicate questo dato, dovrete restituire i soldi

Chi percepisce un contributo da parte per l’INPS in caso di figlio con disabilità, deve fare attenzione a comunicare un dato. Non farlo, portebbe alla restituzione della somma ricevuta con tanto di sanzioni.

contributo inps
(Pixabay)

Sono state moltissime le famiglie che, dopo l’emergenza legata alla pandemia, hanno dovuto far fronte ad un disagio.Il Governo, negli ultimi mesi, ha dato vita a diverse agevolazioni ma queste, per alcuni, non bastano per riuscire ad arrivare a fine mese.

Agevolazioni e restituzione contributo INPS

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(Pixabay)

Agevolazioni in primis per chi si ritrova ad avere un disabile in famiglia. In particolare, i minori con questo tipo di problema potranno ricevere un’indennità di frequenza. Ma di cosa si tratta? Di una prestazione che, erogata dall’INPS, ha lo scopo di aiutare il minore ad inserirsi all’interno del contesto didattico.

Nel caso in cui il minore non sappia svolgere in autonomia le attività quotidiane, invece, può servirsi dell’indennità di accompagnamento che consiste nel ricevere una somma pari a 290 euro al mese circa.

Aiuti anche per tutti i genitori disoccupati o monoreddito che hanno dei figli disabili a carico (con percentuale che supera almeno il 60%). Si tratta di un contributo che va dal 2021 al 2023.

A tal proposito, l’INPS ha diffuso una circolare al cui interno vengono indicate le modalità di erogazione. Tutti i genitori che faranno domanda entro il 31 marzo di quest’anno potranno ricevere contributi di 150, 300 e 500 euro al mese.

Attenzione anche alle condizioni che portano alla sospensione, o addirittura alla decadenza, del beneficio. Coloro che non hanno diritto a questo contributo, infatti, dovranno restituire la cifra percepita, con tanto di sanzioni. Ma quand’è che non si ha più diritto al contributo?

Decesso del figlio, affidamento figlio a terzi, decesso del richiedente e decadenza dall’esercizio di genitorialità: sono queste le ipotesi per cui non si ha diritto al beneficio.

L’avviso dovrà essere fatto entro i 30 giorni dalla perdita del beneficio.

Se, invece, il figlio che ha disabilità sia stato ricoverato per una lunga decenza, si ha la sospensione del contributo. In questo caso, il minore sarà affidato agli istituti di cura oppure alle strutture residenziali a carico di eventuale amministrazione.

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