Truffe online, gli hacker puntano a colpire i liberi professionisti: bisogna stare attenti a l’email che si riceve
Negli ultimi anni sono aumentati i pagamenti digitali. Innanzitutto per via della pandemia che ha costretto le persone a stare in casa o comunque a uscire poco.
Anche chi ha fatto compere nei negozi fisici ha comunque preferito pagare con la carta per diminuire il passaggio dei soldi contanti tra più persone.
Altro motivo per cui la percentuale dei pagamenti digitali è cresciutA è per gli incentivi previsti dalla legge. Prima il Cashback (poi abolito, ma potrebbe ritornare), poi la Lotteria degli scontrini, misure volute dai governi guidati da Conte per cercare di ridurre l’uso del contante e dare quindi una spallata alle operazioni in nero e dunque all’evasione fiscale.
Ogni qualvolta però si parla di web e digitale, associati ai soldi, c’è sempre da stare attenti. Le truffe sono dietro l’angolo e per tale motivo i livelli di sicurezza devono essere sempre alti.
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Truffe online, qual è l’email da non aprire
L’Agenzia delle Entrate ha lanciato l’allarme di una nuova truffa ideata da hacker che hanno messo nel mirino in particolare i contribuenti titolari di Partita Iva.
L’ente ha spiegato che molti stanno ricevendo un’email dall’indirizzo helpdeskenti@agenziariscossione.gov.it. L’oggetto del messaggio è Mancato versamento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche emesse nel 4° trimestre 2021. Ovviamente nulla di ciò è vero e non bisogna aprire l’email poiché a inviarla non è stata l’Agenzia dell’Entrate.
Chi lavora autonomamente sa che ogni volta che emette una fatture deve apporre su di essa una marca da bollo. Ma tra le varie misure introdotte per snellire le procedute c’è la possibilità di utilizzare la marca da bollo virtuale. Un’operazione da fare necessariamente e dunque gli hacker insinuano il timore a chi ha la partita Iva che qualcosa sia andato storto.
Cliccando sull’email, però, un virus entra nel despisitivo che si sta usando in quel mondo (che sia pc, tablet o smartphone), impossessandosi dei dati personali. Una volta ottenuti possono fare ciò che voglio e organizzare delle truffe.
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Se c’è il sospetto di un’email è bene prima controllare sul web se in giro c’è un tentativo o comunque cercare di mettersi direttamente in contatto con l’ente. Nel caso la truffa fosse accertata, bisogna avvisare le autorità competenti e l’ente in questione.