Il futuro dell’economia sostenibile poggia su una base solida: la pratica, in rapida diffusione, del Green Banking. Ecco di cosa si tratta
Uno dei Paper più intensi ed interessanti, prodotti dalla Commissione Europea, per indicare la via di uscita dalla crisi generata dalla pandemia da coronavirus covid-19, riguarda la transizione ambientale.
In particolare si mettono, nero su bianco e nel dettaglio, le azioni che possono generare valore in termini di sviluppo sostenibile. L’intento è quello di declinare azioni specifiche che possano far transitare l’economia dall’attuale sistema di consumo energetico ad uno più efficiente ed ambientalmente sostenibile.
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Ed, a sorpresa, un ruolo decisivo viene assegnato dalla Commissione Europea alle istituzioni che rappresentano, da sempre, il motore dello sviluppo economico. Le banche. Banche che, per definizione, ma forse impropriamente, agli occhi dei consumatori rappresentano, istituzioni poco green.
Ma è una percezione sbagliata soprattutto da quando, nel lontano 2007 le banche hanno dato vita al cosiddetto Green Banking un settore, ora in rapida diffusione, della cosiddetta Green Economy. Ecco di cosa si tratta.
Partiamo dal concetto principale, la Green Economy. L’economia verde è un modello di sviluppo basato sulla diffusione di procedure operative che abbattono le emissioni di Co2. La Green Banking è la stessa pratica applicata ai processi ed alle procedure bancarie.
Un percorso che, fino a qualche anno fa, era attivo solo in alcuni istituti pioneri come Banca Etica e Sparkasse ma che con la fine degli Anni Dieci e l’inizio del nuovo decennio sta vivendo una rapidissima diffusione.
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La Green Banking si basa su due assiomi sostanziale. Il primo è quello di eliminare, per intero, la carta e la plastica da ogni tipo di attività e di transazione. Quindi limitando al massimo lo spreco del prezioso materiale e la diffusione della plastica.
Il secondo quello di ricorrere al massimo all’utilizzo della tecnologia limitando gli spostamenti dei clienti e degli addetti nelle sedi con conseguente risparmio in termini di consumi.
C’è poi un terzo elemento, anch’esso in rapida diffusione, quello delle verifica da parte di clienti ed investitori delle cosiddette azioni verdi. Parliamo di quanto la singola banca investe in aziende certificate green. Per ora siamo solo all’inizio ma il percorso è tracciato e l’obiettivo di avere azioni di banking al 100% green è ineluttabile ed ineludibile.