Assegno Unico e universale, ai figli maggiorenni in qualsiasi condizione?

L’Assegno Unico e universale è la grande novità fiscale dell’anno. È garantito se il figlio 21enne ha un lavoro?

Assegno Unico
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Fino all’anno scorso quando in casa arrivava un figlio si avevano anche diritto a una serie di bonus, dal premio alla nascita all’assegno di natalità, dal cosiddetto bonus bebè all’assegno per i tre figli minori.

Da quest’anno invece tutte queste misure sono incorporate nel Bonus Unico e universale. Altri restano ancora in vigore, ma vediamo tutto nei dettagli, come funziona e quali sono i restanti.

Il periodo nel quale si può usufruire è molto ampio poiché si va dal settimo mese di gravidanza ai 21 anni di età. Siccome incorpora tutti gli altri si chiama “unico” ed è “universale” perché tutti ne hanno diritto.

È un aiuto alle famiglie che hanno più bisogno e infatti il contributo viene erogato in base all’Isee ma anche chi non presenta il documento della situazione economica equivalente ha diritto, percependo però il minimo che è di 50 euro al mese.

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Assegno unico, i casi se i figli lavorano. Quali sono le altre agevolazioni ancora in vigore

Assegno unico
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Per i figli maggiorenni e che sono a carico dei genitori, il bonus viene garantito a condizione che sia iscritto all’università, frequenti un tirocinio o un qualsiasi tipo di corso professionale, che sia disoccupato o che sia impegnato con il Servizio civile. È garantito anche se è un lavoratore ma che abbia un reddito inferiore agli 8 mila euro.

Come detto molti bonus sono ora uniti in quello unico, ma restano in vigore anche altri. È ancora in vigore il Bonus Genitori disoccupati e anche quello dell’Asilo Nido, utile per pagare la retta scolastica dei più piccoli. Con il primo c’è il sostegno a partire dal 60% riconosciuto dall’Inps se si ha uno o più figli portatori di handicap.

Infine è importante ricordare che siccome sono aiuti fondamentali per poter far quadrare i conti ogni mese, queste misure sono tutte cumulabili con il Reddito di cittadinanza e lo stesso vale per chi è percettore della Pensione di cittadinanza.

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Per evitare qualsiasi tipo di confusione tra i tanti nomi e i modi di presentazione delle domande, si consiglia di rivolgersi sempre a un patronato CAF in modo che si possano ricevere tutte le informazioni necessarie.

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