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Assegno unico per genitori separati, le risposte alle situazioni di incertezza

Pubblicato da
Salvatore Lavino

Come stanno le cose in merito all’assegno unico per genitori separati oppure divorziati o comunque che non convivono fra loro?

Certificato di matrimonio distrutto (Pixabay)

Assegno unico per genitori separati, cosa c’è da sapere? Esistono alcune zone grigie che danno adito a delle domande alle quali risulta difficile dare delle risposte nell’immediato. Cerchiamo quindi di capire come stanno le cose.

L’assegno unico per genitori separati tiene sempre conto dell’ISEE. Il provvedimento in questione ha rimpiazzato gli ANF, inglobando diversi bonus rimasti in vigore fino al 2021. Lo start è avvenuto a marzo 2022 e per chi presenterà domanda entro il prossimo 30 giugno sono previsti gli arretrati relativi a tutti i mesi dell’anno precedenti da gennaio in poi.

In caso di assegno unico con genitori separati od in via di separazione, con figli minori in affidamento congiunto per la metà e che risiedano in abitazioni diverse, come vanno le cose?

Assegno unico genitori separati, cosa dice l’INPS

È necessario che uno dei due cambi la residenza per potere avere un ISEE autonomo ed avere accesso al sussidio statale? Inoltre quanto incide il reddito? Cosa bisogna fare per non avere il supporto minimo previsto dall’assegno unico universale?

Partiamo con il presupposto che l’ISEE relativo alla propria posizione è sempre necessario. Qualora la separazione non sia ancora legalmente riconosciuta, esso risulta inglobare la situazione reddituale di entrambi, e sarà cumulativa dunque del reddito di entrambi i genitori.

A separazione avvenuta invece ognuno dovrà munirsi del proprio ISEE, per avere tutto l’importo. E va indicato anche un indirizzo di residenza tra i due dove risiedono i figli minori. L’accesso alla cifra massima è perfettamente richiedibile e non è necessario che l’altro genitore esibisca una Dichiarazione Unica Sostitutiva allo scopo di rinunciare alla propria metà.

Le situazioni previste in caso di genitori divisi

Un uomo ed una donna si danno le spalle (Pixabay)

Per fare questo basterà non richiedere il versamento in proprio favore, indicando il proprio IBAN di riferimento. Per farla breve, se le due parti dovessero trovare un accordo, il 100% dell’Assegno Unico potrà andare al genitore con il reddito più basso.

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Ma l’INPS stessa specifica anche che genitori separati, divorziati o che non convivono possono ricevere in base alla loro richiesta che l’importo dell’assegno vada tutto quanto all’uno o all’altro. Con però anche la possibilità di poterlo condividere al 50%.

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Anche in mancanza di un accordo, ciascun genitore deve specificare quelli che sono i propri estremi, allo scopo di potere ottenere la propria metà.

Salvatore Lavino

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Salvatore Lavino