Aggressione da parte di cani randagi, chi dovrebbe prendersi la responsabilità di quanto accaduto? Il problema è più profondo di quanto si pensi.
Un tema che scotta e che sembra non avere soluzioni quello del randagismo. In realtà le soluzioni ci sarebbero basterebbe solo attribuire ai giusti professionisti del settore la propria professione. Purtroppo però il randagismo non è un aspetto che può apportare un guadagno e quindi ognuno preferisce passare la patata bollente a qualcun altro.
Infatti nel caso in cui si subisca un danno da parte di un cane randagio sarà difficile attribuire la colpa a qualcuno e quindi ottenere un risarcimento. Solitamente sarà il cane a pagare per la sua natura di essere animale e nessun altro.
Questo succede proprio a causa del fatto che il problema non vuole essere affrontato alla radice e dato che nessuno ha da guadagnarci viene lasciato al caso. Ci si augura che mai niente di grave possa succedere, in caso contrario ci si appella all’emotività di chi ha subito il danno e alla vita dell’animale stesso.
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Aggressioni da parte di randagi
Chi dovrebbe occuparsi di tale aspetto sono in primo luogo le Regioni. Queste hanno ognuno una loro linea di controllo del problema che molto spesso delega i Comuni e le Asl. Questi dovrebbero collaborare nel tenere sotto controllo il randagismo. I primi infatti dovrebbero creare e gestire dei centri di rifugio mentre gli altri dovrebbero operarsi per monitorare il territorio.
Pertanto in caso di aggressione da parte di un animale randagio ci si dovrà rivolgere a queste due autorità. Per ottenere un risarcimento si dovrebbe dimostrare che uno dei due o entrambi non hanno rispettato i criteri a riguardo. C’è da sottolineare infatti che non esiste una normativa nazionale, valida su tutto il territorio italiano, che stabilisca chi deve risarcire i danni derivanti dalle aggressioni di animali randagi. Questo comporta che già in molti potranno quindi discolparsi.
Quando sia il Comune sia la Asl riescono a dimostrare di aver fatto il loro dovere si può allora chiamare in causa la Regione stessa. In ogni caso non è mai facile dimostrare, né farlo in tempi brevi, quanto accaduto e chi deve pagare a riguardo, è più facile far pagare l’aggredito e l’animale stesso.
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Vi sono dei mestieri che si occupano proprio degli animali randagi, degli ecosistemi in genere e delle popolazioni animali selvatiche e non. Quasi mai però si offre lavoro a queste figure professionali dato che il benessere degli animali e della natura sembra non offrire mai un ricambio economico e quindi è più facile lasciare i randagi e gli aggrediti a leccarsi da soli le ferite.