Con il prepensionamento sarebbe consistente la perdita sull’assegno mensile tanto da rendere davvero ardua la scelta di non continuare a lavorare.
Il prepensionamento consente– al ricorrere di determinati requisiti- di potersi godere il meritato riposo dopo una vita di lavoro prima di aver raggiunto l’età anagraficamente stabilita per legge. Ma come ogni cosa, anche in questo caso esiste un rovescio della medaglia. Il prezzo da pagare, infatti, sarebbe consistente. Importante la detrazione sull’assegno mensile. Ma a quanto ammonta precisamente?
Prepensionamento, a quanto ammonta la diminuzione dell’assegno mensile
Andare in pensione prima dei 67 anni potrebbe comportare la perdita di circa 300 euro sull’assegno mensile. Ma quale sarebbe il principio in forza del quale si verificherebbe tale decurtazione? Semplice, chi lascia anticipatamente il lavoro dovrà percepire – stando ai calcoli sulle aspettative di vita stilati dall’ISTAT– più anni di pensione. Per compensare, dunque, dovrà accettare di prendere qualcosa in meno ogni mese. Un ragionamento basilare, questo dell’Inps per giustificare la diminuzione. E viene applicato anche a chi decide di optare per il prepensionamento solo 3 anni prima.
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Particolare pregiudizio lo subiranno coloro che, in aggiunta, vedranno il proprio calcolo pensionistico effettuato sulla base del sistema contributivo. Con Quota 102, riporta Proiezioni di Borsa, nell’anno in corso tutti i soggetti con 64 anni di età potranno andare in pensione ma il loro assegno sarà più basso, mancando all’appello – appunto- tre anni di contributi e soprattutto perché il coefficiente di trasformazione a 64 anni è meno favorevole di quello a 67 anni.
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Per poter uscire dal mondo del lavoro con un po’ d’anticipo è possibile sfruttare – ove possibile- il computo nella Gestione Separata Inps. Coloro i quali hanno iniziato il proprio percorso lavorativo prima del 1996 saranno assoggettati al calcolo misto (retributivo e contributivo). Per loro la scelta potrebbe essere ancor più ardua, soprattutto per chi ha versamenti, al 31 dicembre 1995, pari o superiori a 18 anni.
In tali casi il calcolo retributivo (maggiormente favorevole) arriva al 2012. Per aderire al prepensionamento bisognerà accettare un ricalcolo, invece, basato sul solo sistema contributivo. Un’opzione che determinerà, conti alla mano, una perdita potenziale del 25% che tradotti significano mille euro in luogo di mille e cinquecento.
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