Il 25 marzo 2022 l’Agenzia delle Entrate ha emesso un provvedimento che, nei prossimi giorni, farà sentire i suoi effetti su diverse migliaia di contribuenti: è in arrivo un’ondata di avvisi. Ecco a chi sono destinati e quali effetti pratici generano.
La settimana appena conclusa è stata una settimana particolarmente importante per i contribuenti italiani. Nel corso di essa infatti, e precisamente venerdì 25 marzo, l’Agenzie delle Entrate ha emesso un provvedimento che nei prossimi giorni produrrà effetti non propriamente gradevoli e sicuramente inattesi.
Ecco di cosa si tratta. Parliamo del Provvedimento AdE del 25 marzo 2022, provvedimento relativo alle comunicazioni sulla promozione e lo sviluppo dell’adempimento spontaneo. Ma di cosa parliamo?
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Parliamo di un provvedimento indirizzato ai soggetti titolari di partita IVA ed in particolare coloro per i quali è stata riscontrata una discrepanza tra quanto dichiarato ai fini fiscali e l’effettivo volume di affari prodotto. Ma cosa prevede nella pratica il provvedimento?
Agenzia delle Entrate, ondata di avvisi in arrivo
Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate prevede l’invio ai contribuenti interessati di una lettera di compliance, il cosiddetto avviso bonario, ed ha come scopo preponderante quello di informare sullo stato di cose.
Entrando nei gangli amministrativi del provvedimento del 25 marzo 2022 dell’Agenzia delle Entrate si evince che la lettera è l’effetto di una analisi effettuata dall’Ente preposto alla riscossione delle tasse, incrociando diverse banche dati ed i dati a disposizione della Guardia di Finanza.
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Va inoltre sottolineato che l’anno fiscale a cui si riferisce l’avviso è il 2018, quindi quello della dichiarazione dei redditi del 2019. Entrando ancora più nello specifico va sottolineato che la lettera che riceveranno migliaia di cittadini saranno presenti alcuni dati comuni.
Ed in particolare, il numero univoco ed identificato dell’avviso, l’anno fiscale a cui si riferisce, la cifra totale delle operazioni comunicate tanto ai soggetti passivi Iva quanto a quelle verso il consumatore finale.
E’ presente inoltre la cifra complessiva di tutte le operazioni imponibili svolte nell’anno fiscale e le fatture elettroniche di riferimento.
Una volta ricevuto l’avviso le strade da intraprendere sono due. La prima, se si pensa che la contestazione sia corretta, è quella di adire al ravvedimento operoso.
La seconda, se di contro, si pensa di aver fatto bene i calcoli, è quella di inviare specifica documentazione che attesti la regolarità dei propri conteggi.