Risarcimento per diagnosi medica ritardata che puà compromettere le cure di un paziente: le sentenze e gli indennizzi
Gli errori gravi in ambito medico che possono provocare la morte non sono solo duranti gli interventi chirurgici. Purtroppo non mancano i casi dove può essere fatale anche una diagnosi ritardata o sbagliata. Ad esempio in caso di tumori quando, intervenendo in tempo e con le cure giuste, il male si può sconfiggere. Se le responsabilità sono riconosciute, sono previsti risarcimenti.
Innanzitutto facciamo chiarezza con la diversità tra la responsabilità civile e quella penale. Il primo problema che si pongono le autorità chiamate a fare luce è quali sarebbero potute essere le conseguenze per il paziente in base a un’azione diversa del medico.
Altro punto da considerare non è solo l’effetto più devastante come la morte ma anche l’aspettativa di vita del paziente. Per fare esempio, sarebbe responsabilità del medico che, sbagliando la diagnosi di un male ormai giunto in uno stato incurabile, non dia modo al paziente di accedere alle cure in grado di allungargli la vita, anche solo per qualche tempo? Anche in questo caso può emergere la responsabilità del medico.
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Risarcimento per diagnosi medica ritardata, i diversi casi: quando non c’è responsabilità
In un procedimento civile è più probabile che la responsabilità del medico possa essere riconosciuta. Per quanto riguarda il penale la questione è più difficile perché bisogna avere la certezza della piena responsabilità dell’accusato. Ma per il paziente e i suoi familiari può avere anche più interesse la responsabilità civile per il risarcimento danni.
Le norme sulla responsabilità medica impongono il risarcimento danno nel caso ci fosse stata l’omissione della diagnosi, anche se si tratta di un malato terminale. La responsabilità viene riconosciuta perché l’errata valutazione del medico impedisce al malato di essere libero di programmare il suo modo di essere, limitandogli lo sviluppo della persona che deve essere sempre garantita anche in uno stato di salute compromesso.
Se si riesce a dimostrare che una tempestiva diagnosi avrebbe potuto garantire un allungamento della vita del paziente anche solo di qualche mese, oltre al risarcimento in ambito penale è prevista anche la condanna del medico.
Ma ci sono casi in cui, anche un ritrardo della diagnosi, non porta a una condanna del medico se nel frattempo, ad esempio, lo stadio del tumore è passato dal terzo al quarto.
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Significa che si tratta di una forma aggressiva del tumore e che non si può stabilire un rapporto di causa-effetto fra la condotta del medico e il decesso del paziente. Ciò può avvenire se ovviamente non vengano evidenziati atteggiamente di negligenza.