Benzina: lo sconto a tempo effettuato dal governo copre fino a Pasqua!
Benzina finalmente lo sconto si vede e i prezzi sono scesi. La buona notizia sono i 15 euro in meno per fare il pieno oggi. Grazie al taglio delle accise voluto dal governo i listini dei prezzi dei carburanti sono per la prima volta in flessione. Sospiro di sollievo per milioni di automobilisti che hanno visto abbassarsi i prezzi. Le aziende fornitrici hanno immediatamente effettuato il taglio dei prezzi di ben 30,5 centesimi al litro.
Benzina e gasolio da stamane costano meno per la combinazione di meno 25 centesimi sulle accise e 5,5 centesimi di IVA. Ogni compagnia ha applicato leggere differenze nello sconto: per Eni e Q8 sono 5,7 i centesimi tagliati sul Gpl, mentre IP e Tamoil scendono di 5,5 centesimi. I ribassi non soddisfano pienamente e vengono considerati limitati ma i prezzi si sono assestati sulla media nazionale di 1,7 euro/litro per benzina e gasolio, mentre il Gpl arriva a 0,85 euro/litro.
Benzina sconto sino a Pasqua: governo verso la proroga?
Benzina in sconto sino alla data del 21 Aprile. Dopo il governo ha la facoltà di effettuare una proroga o addirittura di ampliare gli sconti sino a qui decisi. La cadenza mensile può essere determinata dalla volontà di osservare l’andamento dei prezzi a livello internazionale ed eventualmente intervenire ad hoc. Fatto sta che il prezzo dei carburanti è sceso sotto i 2 euro/litro e la manovra trova la copertura dei 564 milioni derivati dal maggior incasso IVA determinato appunto dall’aumento dei prezzi della materia prima.
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L’altra copertura, che si è recuperata dalla imposizione della tassa del 10% sugli etraprofitti dei fornitori, è di circa 333 milioni. Altra misura a sostegno decisa dal governo sono i buoni carburante detassati di 200 euro in aggiunta ai già presenti 258,23 euro. Le aziende possono quindi agevolare i propri dipendenti che si contano in un complessivo di 165mila.
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Il Decreto anti-rincari varato venerdì e il parallelo decreto ministeriale si affiancano al nuovo balzello mirato su gli extraprofitti ottenuti dalle società energetiche, in un’ottica governativa di contrasto ai rialzi incontrollati dei prezzi del settore energetico. Il governo ha previsto sino al 31 dicembre 2022 la possibilità di rideterminazione di questi tributi con un semplice decreto ministeriale. A integrare il piano del governo anche specifiche norme volte ad evitare manovre speculative.