Ora legale in vigore dal prossimo weekend, quanto si risparmierà

Ora legale in vigore dal prossimo weekend, i benefici per il pianeta e per le spese di tutti noi: facciamo i calcoli

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Ora legale (Pixabay)

Risparmiare nelle ultime settimane è diventata quasi la parola d’ordine visti i rincari di luce e gas. Con la guerra in Ucraina la situazione è peggiorata ed è sulla bocca di tutti la questione della benzina.

La settimana scorsa il capo del governo Mario Draghi ha parlato anche di razionamento: una possibilità molto lontana ma al momento nessuno la esclude se i prezzi delle materie prime dovessero salire ancora.

Ma per fortuna è venirsci incontro è la natura e il ciclo delle stagioni. Con la primavera si torna all’ora legale dove avremo un’ora di luce in più (e man mano sempre di più) al giorno, per i prossimi sette mesi circa.

Nella notte tra sabato 26 marzo e domenica 27 marzo, alle ore 02.00, le lancette saranno spostate di un’ora avanti. Un fatto non secondario poiché accenderemo la luce più tardi e con l’arrivo delle alte temperature si azzereranno i costi del riscaldamento, anche se in piena estate accenderemo i climatizzatori d’aria per sfuggire al caldo.

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Ora legale, meno riscaldamento e ambiente più pulito

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Secondo Terna, società di energia elettrice, i mesi primaverili ed estivi ci sono i maggiori risparmi energetici che si stimano per l’Italia oltre 190 milioni di euro e circa 420 milioni di kilowattora. Un toccasana non solo per le tasche ma anche per l’ambiente con una riduzione di tonnellate di emissioni di anidrite carbonica quantificabile di circa 200 mila tonnellate.

Il calcolo del beneficio economico stimato per il periodo di ora legale nel 2022 si effettua considerando il costo kilowattora medio del cliente domestico tipo in tutela. Secondo i dati dell’Arera (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) oggi è pari a 46,03 centesimi di euro al lordo delle imposte. I circa 420 milioni di kilowattora che vengono consumati di meno, dunque, equivalgono al fabbisogno medio annuo di circa 150 mila famiglie.

Numeri accezionali che ogni anno fanno chiedere perché, soprattutto in piene emergenza climatica, non resta anche per il periodo autunno-inverno l’ora legale poiché già per natura le ore di buio sono più lunghe e causa freddo si consumano più energie. Da anni i paesi dell’Unione Europea ne stanno discutendo ma non si trova un accordo.

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Non è escluso che nei prossimi anni possa nascere un’Europa con il doppio orario perché mantenere l’ora legale fa comodo ad alcuni paesi, quella solare ad altri.

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